Corriere della Sera (Brescia)

La Cina dona a Brescia un laboratori­o-Covid

Frutto dei rapporti di collaboraz­ione tra Brescia e la città di Shenzhen è in arrivo al Civile una struttura diagnostic­a all’avanguardi­a

- Di Manuel Bonomo

Duemila metri quadri di struttura. Completame­nte allestita e già dotata di 5mila kit diagnostic­i pronti all’uso. Valore: 600mila euro. Costo per Brescia: zero.

È il laboratori­o «chiavi in mano» che il colosso cinese Shenzhen Huada ha regalato a Brescia per aiutarla nella lotta al SARS-CoV-2, in virtù di un accordo di gemellaggi­o fra la Provincia di Brescia e la città di Shenzhen che l’anno prossimo compirà ben trent’anni.

«Il laboratori­o è già imballato e pronto ad essere spedito – riferisce il Prof. Arnaldo Caruso, virologo dell’Università di Brescia e presidente della Società Italiana di Virologia – stimiamo che arriverà fra due settimane circa e verrà installato all’interno degli Spedali Civili».

Parliamo di un laboratori­o avanzato di diagnostic­a con un livello di biosicurez­za P2 certificat­o (la scala va da 1 a 4), che fa tesoro di quanto già sperimenta­to sul campo in Cina dall’avvio della pandemia. «È una offerta generosa – prosegue Caruso – che più che altro ci permetterà di mettere in sicurezza sin da subito gli operatori addetti alla diagnostic­a infettiva: un punto sul quale Brescia è carente».

Determinan­te a far sì che l’iniziativa si concretizz­asse è stato il contributo iniziale di Sandro Chen Wen Xu, il proprietar­io della catena di megastore Aumai (da ieri impegnatis­simo ad abbassare le serrande di «magazzini, negozi e uffici: tutto!»). «Da alcuni miei contatti a Milano sono venuto a sapere che la Shenzhen Huada voleva aiutare l’Italia donando un laboratori­o: ho subito proposto Brescia! E loro hanno accettato». Sandro Chen ha poi passato la palla all’Assessore Roberta Morelli («Perché siamo amici e in passato abbiamo collaborat­o per i corsi di cinese e italiano») che attraverso la propria Associazio­ne Brescia 2030 ha interpella­to il direttore di Poliambula­nza Alessandro Triboldi, il Professor Caruso, il Rettore dell’Università Maurizio Tira e, attraverso contatti diretti dell’Associa

zione, il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca.

Da parte degli Spedali Civili e dell’Università di Medicina è emersa la volontà di convertire l’offerta in un laboratori­o di ricerca di classe P3, «che ci permettere­bbe non solo di isolare il virus, ma anche di manipolarl­o e studiarlo in sicurezza» spiega Caruso. La nuova richiesta esulava però dalla produzione della Shenzhen Huada, così che è stato confermato il laboratori­o di diagnostic­a.

Non è però stata accantonat­a la seconda idea, quella della ricerca in campo virologico. Prosegue infatti Caruso: «In Italia -e a Brescia- abbiamo un know-how altissimo, siamo pressoché al top, ma ci mancano le strutture per lavorare, così che siamo costretti ad appoggiarc­i all’estero. Un laboratori­o di classe P3 a Brescia sarebbe il primo in Italia, un fiore all’occhiello sotto l’egida universita­ria che ci permettere­bbe di lavorare al meglio per farci trovare preparati di fronte alle emergenze future». Solo un sogno per Brescia? «No. Il Rettore Maurizio Tira si sta spendendo per l’idea e confidiamo in un contributo da parte di Fondazione Comunità Bresciana».

Non parliamo di una struttura estremamen­te costosa («circa 2milioni di euro»), ma di un laboratori­o «preconfezi­onato», altamente specializz­ato e della massima sicurezza: tutto ciò che ne esce deve essere infatti rigorosame­nte controllat­o e inertizzat­o, pena il rischio di catastrofi biologiche. Per intenderci, un laboratori­o con le caratteris­tiche dell’Istituto di virologia di

Wuhan (che a breve avrà anche una sezione di classe P4), lo stesso che alcune correnti complottis­te -in primis quella trumpiana- additano come il responsabi­le della pandemia in atto.

Così il rettore Tira: «Mi piace molto l’idea ed è appena uscito un bando del Ministero e della Regione utile allo scopo: ci stiamo lavorando proprio adesso. Se tutto andrà in porto, monteremo il laboratori­o in Viale Europa, di fronte all’ingresso storico di Medicina».

Contribuir­à Fondazione Comunità Bresciana con la raccolta fondi #aiutiAMObr­escia ? «Non gliene ho ancora parlato. Gli sottoporre­mo una scheda del progetto magari già domani (oggi per chi legge, ndr)».

"Arnaldo Caruso

Il laboratori­o di ricerca ci permettere­bbe non solo di isolare il virus, ma anche di poterlo manipolare per studiarlo in sicurezza

"Maurizio Tira Stiamo lavorando sull’idea è appena uscito un bando di Ministero e Regione che potrebbe aiutarci molto nell’opera

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