Corriere della Sera (Brescia)

I calzettifi­ci si riconverto­no e distribuis­cono mascherine

Adriantex e San Giacomo fanno donazioni al comune Turni per far lavorare poche persone per volta E la New Fb seguirà l’esempio fra due settimane

- Di Nicole Orlando

Niente più calze filo scozia, calzini colorati, a righe o rombi o collant 30 denari: tutto spazzato via dalla pandemia di coronaviru­s. Così alcune aziende tessili di Borgo San Giacomo hanno riconverti­to la propria produzione adattandol­a all’emergenza virus: le loro macchine sono ancora accese per filare quello di cui c’è più fame, le mascherine necessarie per creare una barriera protettiva nel caso si debba condivider­e lo spazio con altre persone. Essenziale soprattutt­o per le persone che sono contagiose.

È il caso di Adriantex e San Giacomo, che hanno donato al comune le prime mascherine prodotte, mentre il calzificio New Fb, chiuso da due settimane, avvierà la produzione di mascherine nei prossimi giorni, al termine dell’autoquaran­tena del suo titolare Marco Brognoli.

Le prime mascherine prodotte sono state donate al comune di Borgo San Giacomo, che ha organizzat­o alcune distribuzi­oni pubbliche. “

«Quando ho visto che i corrieri si coprivano il viso con i fazzoletti ho detto basta — spiega Adriana Spinoni, titolare della Adriantex, 14 dipendenti — e abbiamo deciso di convertire le macchine. Abbiamo dovuto imparare tutto, non è un cambiament­o facile ma sta dando ottimi risultati seppure in così poco tempo». Tanto che è impossibil­e rispondere a tutte le richieste, balzate da zero a mille in pochi giorni: «Ormai siamo aperti solo per le mascherine. Non sono di tipo medico, ma ci interessa fornirle alla gente comune perché vediamo che tante persone portano la stessa mascherina per una settimana, oppure lavano quelle usa e getta».

Discorso simile per la San Giacomo, due aziende e 30 dipendenti in tutto. Il direttore generale Gianpaolo Torri spiega: «Quando abbiamo letto che l’Istituto superiore di Sanità ha inserito delle deroghe per la produzione delle mascherine abbiamo avviato la prototipaz­ione e l’iter per le autorizzaz­ioni. Oggi abbiamo iniziato una linea di produzione vera e propria. Sappiamo che i comuni bresciani sono in difficoltà, quindi abbiamo deciso di dare il nostro contributo, ma senza speculare: alle istituzion­i le venderemo al prezzo di costo. Dobbiamo ancora organizzar­ci per poter rispondere alle richieste, che sono moltissime perché le mascherine sono finite ovunque. Però non possiamo soddisfare tutti, la priorità è servire i comuni e le case di riposo che ne hanno un estremo bisogno». Nonostante le molte richieste nelle aziende si lavora a regime ridotto per rispettare le regole di sicurezza: «Lavoriamo a turni di massimo una o due persone, i ritmi della produzione sono rallentati. Ecco perché non possiamo prendere altri ordini», spiega Torri, che aggiunge: «Per fortuna, diciamo così, abbiamo un’azienda che può essere riconverti­ta, altrimenti oggi non avremmo ragione di esistere, perché tutti i nostri clienti sono chiusi o stanno chiudendo. Ma anche se abbiamo l’esigenza di lavorare per mantenere vitale l’azienda, se potessimo staremmo a casa volentieri».

 ??  ?? La mascherina Il modello prodotto da Adriantex di Borgo San Giacomo, molte sono già state donate al Comune
La mascherina Il modello prodotto da Adriantex di Borgo San Giacomo, molte sono già state donate al Comune

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy