Università Numero chiuso ma più ampio per Medicina
+L’abolizione dell’esame di Stato per portare in corsia 10 mila giovani in tempi rapidi, sedute di lauree anticipate per gli infermieri, studenti del quinto e del sesto anno di Medicina chiamati a raccolta dall’Ats per potenziare il personale sanitario, medici in arrivo da altri Paesi per dare una mano. Mai come in queste ore di emergenza si avverte l’esigenza di rivedere anche alcune politiche di accesso programmato ai corsi di laurea in Medicina. L’ufficialità non c’è ancora, ma è praticamente certo che i posti per questo corso di laurea aumenteranno anche il prossimo anno e arriveranno a 13.500 a livello nazionale, quasi duemila in più rispetto agli 11.568 di quest’anno e oltre 3.500 in più rispetto a due anni fa (quando le matricole erano meno di 10 mila). Per Brescia l’aumento del 16,7% in un anno significherebbe passare dagli attuali 223 posti a 260, ovvero 37 in più rispetto a quest’anno e 55 in più rispetto al 2018. La richiesta di aumento è già stata formalizzata dal ministro dell’Università Gaetano Manfredi alle singole università. Se così sarà, ci sarà poi un successivo decreto. Di sicuro, a oggi, ci sono però già le date per le prove dei corsi di laurea ad accesso programmato (che restano tali, nonostante le richieste di cambiamento). Ad aprire le danze delle prove di ammissione sarà proprio il corso di Medicina e Chirurgia l’uno settembre, il 2 settembre toccherà a Veterinaria, a seguire Architettura (3), Professioni sanitarie (9 settembre e 30 ottobre), Scienze della formazione primaria (11 settembre). L’attenzione è sul coronavirus ma c’è anche una quotidianità da mandare avanti. ( t.b.)