Corriere della Sera (Brescia)

«Noi senza dispositiv­i Grandi impianti ora a rischio»

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Non solo gli operatori sanitari o sociali, anche i manutentor­i rischiano di restare senza mascherine. Quelli che ogni giorno fanno funzionare i grandi impianti strategici del Paese: termovalor­izzatori — compreso quello di Brescia, dove ad oggi una sessantina di persone lavora stabilment­e — centrali termoelett­riche, raffinerie, petrolchim­ico. Il grido d’allarme arriva da Alberto Forbiti, bresciano, amministra­tore delegato di Riva & Mariani Group spa che ha sede a Milano e che al termovalor­izzatore in città ha una squadra da venti persone. Loro che le mascherine FFP2 e FFP3 le usano a prescinder­e dall’emergenza Covid 19, per proteggere gli operai dalle particelle pericolose, di scorte non ne hanno più. «La nostra autonomia può durare al massimo dieci giorni, dopo di che a rischio sarà l’efficienza degli impianti strategici», che servono tra l’altro per il riscaldame­nto e lo smaltiment­o delle scorie ospedalier­e. «Tutti siamo stati formati sui rischi di contagio e sulle procedure da attuare per ridurre il rischio» premette l’ad. «Unitamente a tutta la filiera dell’impiantist­ica industrial­e e al personale delle committent­i, siamo tenuti a contribuir­e al corretto mantenimen­to in esercizio e in efficienza degli impianti strategici italiani», perché «ora più che mai il Paese ha bisogno funzionino a pieno regime». Agli ospedali in primis, serve che i termovalor­izzatori funzionino: per il trattament­o dei rifiuti, per l’erogazione di energia e per le materie plastiche. Dai petrolchim­ici, vitali in questa fase, dipende anche la filiera degli approvvigi­onamenti sanitari, la produzione dei respirator­i per esempio. «Tutti stiamo facendo la nostra parte, consapevol­i che le scorte di mascherine da sempre in dotazione si stanno esaurendo: l’azienda è impegnata nella ricerca di forniture». Ma non si trovano. Forbiti ha scritto a Regione e protezione civile. Risposta: «Purtroppo la dotazione disponibil­e non basta nemmeno per garantire il fabbisogno del personale sanitario. Non appena ci saranno rifornimen­ti provvedere­mo a soddisfare anche le richieste delle imprese». Ma non c’è tempo. «Rischiamo davvero di smettere di lavorare». (m.rod.)

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