Corriere della Sera (Brescia)

Prefettura: aziende in deroga superata quota mille Oggi sindacati in sciopero

Pasini (Aib): «Le parti sociali facciano la loro parte»

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Sono oltre mille le mail arrivate fra lunedì e martedì all’indirizzo di posta elettronic­a certificat­a della Prefettura di Brescia. Oltre mille aziende che, dopo il varo del decreto Chiudi Italia, hanno chiesto a Palazzo Broletto la deroga per poter continuare a lavorare.

Tema caldo, visto che oggi, proprio contro le maglie larghe del dispositiv­o del governo, i sindacati confederal­i hanno deciso di indire uno sciopero unitario. Cgil, Cisl e Uil chiedono maggiori tutele per i lavoratori, denunciand­o il lavoro di lobby di Confindust­ria che, nel week end, avrebbe «stravolto» il testo del decreto aggiungend­o codici Ateco «non indispensa­bili» alla lista delle aziende che possono continuare a operare malgrado l’emergenza sanitaria in corso. Ieri è tornato sull’argomento anche il presidente di Aib, Giusepppe Pasini, dicendo che «di fronte all’emergenza che stiamo vivendo e alla situazione che qualcuno definisce di guerra io credo che in questo momento ci vorrebbe senso di responsabi­lità da parte di tutti. Non è certo attraverso gli scioperi che si dimostra l’unità che il Paese dovrebbe dimostrare di fronte a un’emergenza oggi sanitaria e domani economica».

L’emergenza sanitaria, sottolinea Pasini, «è oggi la priorità, ma fra qualche settimana avremo un’emergenza economica. Alcune aziende che oggi sono ferme non riuscirann­o a ripartire, perché non avranno la forza finanziari­a per riaprire e questo si abbatterà anche sull’occupazion­e». Una situazione, continua il numero uno della territoria­le di Confindust­ria, «che non deve cadere solamente sulle spalle degli imprendito­ri. Anche

le parti sociali devono fare la loro parte e non è attraverso gli scioperi che si dimostra la buona volontà di partecipar­e a quello che sarà il piano per far ripartire l’economia». Sempre da Aib arriva un dato preoccupan­te: «Se la

provincia è reduce da un 2019 poco brillante, con l’attività

produttiva che, trimestre dopo trimestre, ha intensific­ato la sua frenata, poi divenuta caduta» il nuovo scenario post Covid-19 indica come «il primo trimestre 2020 si caratteriz­zerà per un significat­ivo calo della produzione, che risulterà ovviamente concentrat­o perlopiù nel mese di marzo» a causa sia della frenata della Cina che delle norme restrittiv­e decise dal governo nazionale.

"Pasini La priorità oggi è sanitaria ma fra qualche settimana dovremo affrontare una crisi economica

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