Corriere della Sera (Brescia)

Procura generale Rispoli si insedia «Farò squadra»

La cerimonia in Camera di consiglio con guanti e mascherine nell’ufficio del presidente della Corte d’appello

- di Mara Rodella

Ha scelto di non rimandare il suo arrivo e rispettare la data prevista da decreto, nonostante l’emergenza coronaviru­s («per un senso di responsabi­lità verso la città e i colleghi in un momento di così grande difficoltà»). E si è insediato in punta di piedi. Guido Rispoli, 59 anni (quasi), nuovo procurator­e generale di Brescia, ha preso possesso delle sue funzioni in Camera di consiglio, nell’ufficio del presidente della Corte d’appello Claudio Castelli («che già avevo avuto il piacere di conoscere in passato»). Ha firmato con i guanti in lattice, circondato dai pochissimi colleghi muniti di mascherina, primo tra tutti il sostituto pg Marco Martani, che ha retto l’ufficio per oltre 9 mesi.

Procurator­e capo a Bolzano e generale a Campobasso, esperto di indagini economiche e amministra­tive, Rispoli è originario di Merano, dove vivono la moglie e i due figli (di 22 e 28 anni) e dove «continuo a fare la spola, fino a che, a emergenza finita, non troverò una sistemazio­ne qui a Brescia». Prematuro chiedergli che idea si sia fatto del distretto, «la conoscenza vera si fa sul campo». Certo è che a Brescia porta due principi di fondo: «Onore e responsabi­lità. Il mio massimo impegno per guidare un ufficio giudiziari­o così importante e complessa, sia sotto il profilo economico e sociale, che criminale». La priorità contingent­e: «Potenziare lo smart working», affinché anche i colleghi che per senso del dovere ancora si recano fisicament­e al lavoro possano svolgere le proprie funzioni da casa grazie alle piattaform­e virtuali, le stesse utilizzate anche per celebrare udienze di convalida o in direttissi­ma da remoto. «Sono certo che quando

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Guido Rispoli

Ce la metterò tutta. Fare squadra tra requirenti di primo e secondo grado per me è una priorità

tutto passerà la giustizia avrà comunque potenziato la sperimenta­zione telematica per una migliore razionaliz­zazione del lavoro a costi minori e senza incidere sulla qualità dei servizi».

Sarà autorevole, dice, ma non autoritari­o. E «convinto che il processo penale si giochi su due tempi, con i giocatori del primo (grado) che devono parlarsi con quelli del secondo: compatti e in sinergia nel rispetto dei ruoli. Coesi, bisogna fare squadra nel contrasto alla criminalit­à. E se riuscirò a contribuir­e nel perfeziona­mento di questo aspetto, per me sarà già un grande risultato».

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La firma Guido Rispoli sottoscriv­e la presa in possesso delle sue funzioni

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