Covid 19, il Tar nega il rinvio della data per legittimo impedimento a un legale
«Istanza infondata» per le tempistiche. E in tribunale c’è «l’aula virtuale»
L’istanza è «infondata». Quindi va rigettata. Così ha deciso il Tar di Brescia, prima dell’entrata in vigore del decreto 11 del 2020 (cioè il 2 marzo) nei confronti di un avvocato che aveva chiesto al giudice amministrativo un breve rinvio, motivando la richiesta in virtù dell’emergenza sanitaria in corso.
La vicenda si snoda sul ricorso presentato dal legale contro il provvedimento di archiviazione dell’istanza di rinnovo dell’ultimo permesso di soggiorno per lavoro subordinato, emessa dal questore di Bergamo, a un cittadino extracomunitario. Udienza di discussione fissata al 4 marzo scorso. Ma due giorni prima il difensore chiede un rinvio, alla luce delle ordinanze ministeriali e regionali che considerano legittimo impedimento la mancata comparizione in aula di un avvocato genitore, per la tutela dei figli minori. Lui ne ha due, e invoca il legittimo impedimento a presenziare in udienza. Ma il Tar respinge la richiesta.
Così i giudici hanno deciso prima che entrassero in vigore le disposizioni del recente decreto, che prevede la sospensione delle udienze (almeno) per due settimane. L’avvocato in questione si è basato dunque sulle ordinanze del 21 e 23 febbraio emesse dal ministero, e sul decreto del primo marzo, ma per il Tar tali disposizioni non prevedono l’invocazione del legittimo impedimento per l’emergenza sanitaria. Mancava, insomma, un fondamento normativo. Non solo. I giudici ricordano all’avvocato che la sua presenza, in aula, è legata a una sua specifica richiesta in questo senso. La sua assenza, ne consegue, non avrebbe interferito sull’esito della controversia. E sono proprio gli stessi giudici, in un passaggio, richiamando il decreto del presidente del Tar di Brescia del 25 febbraio, a suggerire agli stessi difensori di presentarsi in Camera di consiglio solo «se ritengano particolarmente rilevante integrare le difese scritte» al fine di contenere il contagio.
Nel frattempo al Palagiustizia il presidente del Tribunale Vittorio Masia ha emanato le nuove linee guida focalizzate sulla celebrazione delle udienze — preliminari, di convalida o in direttissima — in forma telematica, con tutte le parti (giudice, cancelliere, arrestato e avvocato, pm) a presenziare da quella che viene definita «la stanza virtuale», collegate grazie a piattaforme come Micorosoft Teams. La quale peraltro permette lo scambio simultaneo in diretta di atti e carteggi. Carceri, comando di polizia locale, questura e carabinieri sono già pronti ai collegamenti.