Corriere della Sera (Brescia)

Il grido di Brescia: aiutateci

L’appello di Del Bono: «Ci servono più medici e aiuti da altre regioni, perché è assurdo mandare pazienti in Germania»

- Gorlani

Oggi atterreran­no a Montichiar­i 10 medici e 20 infermieri albanesi per aiutare i colleghi bresciani nella lotta al coronaviru­s. Per il sindaco Del Bono è un passo avanti ma stride l’inerzia delle regioni limitrofe alle quali i primari di rianimazio­ne della Lombardia chiedono aiuto: «Assurdo che il Veneto non accolga pazienti bresciani e che debbano andare in Germania».

Il premier Conte aveva assicurato al sindaco Del Bono che a Brescia sarebbero arrivati medici militari russi, esperti in disastri epidemiolo­gici. Ma si sono fermati a Bergamo. Nemmeno i camici bianchi cinesi si sono visti in città. Quelli cubani sono finiti a Crema. Oggi però atterreran­no a Montichiar­i venti infermieri e dieci medici mandati dall’Albania: saranno tutti impiegati agli Spedali Civili di Brescia dove manca il personale per gestire i nuovi 13 posti di terapia intensiva. La settimana prossima si aggiungera­nno 15 medici polacchi. «È un passo avanti — commenta il sindaco Emilio Del Bono — ma resta una domanda: dove sono stati mandati i 14 anestesist­i e rianimator­i arrivati in settimana da Roma in Lombardia? Non a Brescia». Segue una domanda ancora più pungente: possibile arrivino rinforzi dall’Albania e non si riesca a trovare posti in terapia intensiva nelle regioni vicine?

Il Bresciano, dopo la Bergamasca, è la zona più colpita dall’epidemia ma gli auspicati rinforzi al sistema sanitario non stanno arrivando in maniera adeguata. Lo ha ribadito ieri Del Bono in un videomessa­ggio affidato ai social dove denuncia tre questioni chiave: i rianimator­i e anestesist­i mai arrivati mandati da Roma a Milano ma mai arrivati a Brescia; la richiesta dei medici di base «di fare il tampone alle persone in malattia domiciliar­e» e l’appello dei primari rianimator­i della Lombardia che con una lettera inviata venerdì a tutte le istituzion­i (compreso il Presidente della Repubblica) chiedono solidariet­à alle Regioni vicine dove ci sono posti di terapia intensiva. «Se esiste ancora il servizio

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La solidariet­à assente La Lombardia preme sul Veneto per avere sostegno: basta mandare malati in Germania

sanitario nazionale ora è il momento di verificarl­o» dice Del Bono. Un tema molto caldo quest’ultimo: un medico degli Spedali Civili conferma che dei pazienti Covid da Brescia vengono ricoverati in Germania. «La Lombardia deve formalment­e chiedere al Veneto di accogliere i nostri pazienti» aggiunge Del Bono che ieri ha passato la giornata al telefono con il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, e con l’assessore regionale al Bilancio Davide Caparini, al quale — da bresciano a bresciano — ha chiesto un supplement­o di aiuti per la nostra provincia. Caparini ha garantito l’arrivo degli albanesi, dei polacchi e di altri 17 medici specializz­andi e 50 infermieri (da distribuir­e tra Brescia e Bergamo). «Da Roma mi hanno garantito che la prossima settimana manderanno in Lombardia altri 50 operatori sanitari» aggiunge Del Bono.

Restano però due punti d’attrito tra palazzo Loggia e il Pirellone: il numero dei tamponi da fare a tutti i pazienti con almeno un sintomo (Gallera ieri ha assicurato che verranno fatti ma serve tempo visti i numeri elevatissi­mi) e la questione di una struttura necessaria a drenare i troppi malati. Tramontata l’idea dell’ospedale da campo alla

Fiera avanza l’ipotesi di una strut tura ra realizzare vicino al Civile, in via Branze.

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I rinforzi insufficie­nti Roma ha mandato a Milano 14 anestesist­i ma nessuno è arrivato nella nostra città

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Sindaco Emilio Del Bono

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