Calano i morti ma non i contagiati
I nuovi contagi non si arrestano: mentre a Bergamo se ne aggiungono 289, nel Bresciano sono gli stessi di ieri, anzi uno in più (+374). Così la nostra provincia raggiunge quota 7.678 positivi (e altri 59 decessi, per un totale di 1.122 morti): significa 6,4 malati ogni mille residenti. Va sottolineato che in questa cifra monstre ci sono anche i quasi 2900 pazienti guariti e tornati nelle loro abitazioni.
Numeri così alti, quelli del contagio, che rendono obbligatorio il rinforzo dell’assistenza sul territorio. «Se nelle prime settimane di tsunami abbiamo dovuto ampliare l’offerta ospedaliera, oggi dobbiamo concentrarci sul rafforzamento della rete territoriale, un lavoro che è già iniziato e che andremo ad intensificare giorno dopo giorno» ha detto ieri l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, confermando che lunedì prenderanno corpo le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale): camici bianchi inviati a domicilio dai medici di base. Si partirà da Orzinuovi e
Montichiari (2 medici), ma anche Brescia (in tre), dalle otto del mattino alle sette di sera. L’ambizione è coprire diversi ambiti. «La notizia del rafforzamento dell’assistenza territoriale in diversi comuni della provincia di Bergamo e Brescia è sicuramente positiva. È quello che hanno chiesto fin dall’inizio dell’emergenza tutti gli operatori ospedalieri, sapendo che non poteva certo essere solo il ricovero dei casi più gravi la soluzione per limitare i contagi» dice il consigliere regionale del Pd, Gianatonio Girelli. E se la pressione sui Pronto soccorso si è leggermente ridotta, l’attenzione sugli ospedali non deve abbassarsi, soprattutto sul personale. Di qui la promessa di Gallera che si faranno tamponi a tutti gli operatori sanitari, ma anche ai pazienti sintomatici. Ad oggi sono già stati fatti 23.440 tamponi nel Bresciano, di cui 12.934 all’Istituto Zooprofilattico (2.949 positivi) e 9.486 al Civile (6.844 positivi). Dagli ospedali risultano dimessi altri 148 pazienti, che raggiungono quota 2.884.
C’è una fetta che dovrà rimanere «in sorveglianza» in strutture d’appoggio come il Paolo VI di Brescia (88 posti), ma altri alberghi saranno operativi tra pochi giorni.
Intanto ieri nel capoluogo si registravano 53 nuovi positivi e si piangevano altre 9 persone. Niente nuovi decessi a Montichiari, Manerbio, Orzinuovi e Bagnolo Mella, ma crescono ancora i contagi. Intanto «l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato tre nuove sperimentazioni cliniche sui farmaci anti COVID-19. In particolare lo studio dell’emapalumab e la anakinra per ridurre l’iper-infiammazione e il distress respiratorio, oltre a quello dello sarilumab autorizzato in Italia per l’artrite reumatoide» spiega l’assessore regionale al Bilancio Davide Caparini. Che aggiunge: «Aifa autorizzerà la somministrazione a domicilio ai malati sintomatici di farmaci sperimentali contro il COVID-19 come clorochina, idrossiclorochina, e anti-reumatoidi».