Consigli e rimproveri sui social e tanta solidarietà
Ieri per la prima volta in una mese si è concesso su Facebook un poco di ironia: si è fatto un selfie con una mascherina rossa. «Me l’hanno regalata quelli del calzificio «New Fb», qui di Borgo S. Giacomo, e ora me l’ha chiesta anche il sindaco di Verolavecchia. Si sa, a me il rosso dà energia». Del resto Giuseppe Lama, 64 anni, in amministrazione sin dal 1975 con il partito comunista, è sempre stato fedele alla linea anche ora che ha rimesso la fascia tricolore con una civica. Quello di ieri è stato l’unica divagazione perché da quando è scoppiata l’epidemia il suo profilo è stato il punto di riferimento autorevole di molti concittadini, che ha confortato, ma anche bacchettato quando prendevano sottogamba le restrizioni (arrivando a chiudere i cimiteri o ad avvertire ri ragazzi che avevano bivaccato in un parco che sarebbero andati a prenderli a casa grazie alle telecamere). «È stato un mese difficile — racconta —. Nel quale abbiamo perso amici di una vita e dovuto aiutare tante persone a vincere paure e difficoltà. Settimane complicate nelle quali però è uscita una comunità solidale». Come l’impiegata comunale che avrebbe dovuto andare in pensione 20 giorni fa ma che non si è mai mossa dal suo posto o l’autista volontario che alle 10 di sera dopo una giornata in auto riparte per Gardone Riviera per consegnare il cambio ad un concittadino ricoverato sul Garda. «Oppure - racconta ancora Lama come quei calzifici che si sono messi a fabbricare le mascherine. Lo Stato ce ne ha fatte avere solo 26. Noi grazie a loro ne abbiamo distribuite 15 mila». (m.tor.)
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I calzifici si sono riconvertiti così lo Stato ci ha dato ventisei mascherine e noi ne abbiamo distribuite 15mila