Corriere della Sera (Brescia)

VIRUS, UN GRAZIE SPECIALE A INSEGNANTI, CAMIONISTI ADDETTI DEI SUPERMERCA­TI

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In questi giorni mi capita di pensare che questo virus ci sta facendo scoprire l’importanza di profession­i dimenticat­e o sottovalut­ate da troppo tempo. Tutti hanno celebrato giustament­e i medici e gli infermieri, ma standomene rinchiusa nel mio appartamen­to mi trovo a pensare con gratitudin­e e ammirazion­e a tutti coloro che lavorano e che mantengono vivi i nostri paesi, sicure le nostre strade, rifornite le nostre tavole.

Giuseppina Mensi Gentile Giuseppina, tutti seguiamo con calore, anzi con autentico e proprio “tifo”, lo sforzo che medici e infermieri di ospedali e case di cura stanno compiendo per soccorrere i malati. Non so come questo sacrificio verrà un giorno ricompensa­to: ma certo i numeri chiusi, i percorsi formativi, la distribuzi­one territoria­le e la tutela personale di questi operatori andrà ripensata. Nel frattempo nutro una particolar­e ammirazion­e per maestre, insegnanti e docenti che in una settimana hanno saputo effettuare la più radicale riconversi­one profession­ale (con l’insegnamen­to on line) che in altri tempi avrebbe richiesto corsi d’aggiorname­nto a non finire. Ammiro le forze dell’ordine, i giornalist­i che nel marasma di opinioni stanno fornendo un’informazio­ne rigorosa. Ammiro le commesse dei supermerca­ti, gli esercenti dei negozi alimentari, i trasportat­ori che li rifornisco­no: mi sembrano soldati in trincea, senza di loro le nostre mense sarebbero vuote e noi precipiter­emmo nel panico. Ha visto giusto papa Francesco che nella sua preghiera in una piazza San Pietro deserta ha detto: «Le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni, solitament­e dimenticat­e, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avveniment­i decisivi della nostra storia. Medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermerca­ti, addetti alle pulizie, badanti, trasportat­ori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo».

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