Tutti i numeri del coronavirus in un video
In Rete sta spopolando un filmato confezionato da un analista bresciano che spiega il comportamento del Covid 19 in cifre. Oltre 100 mila le visualizzazioni Lo ha realizzato Paolo Zanzottera, docente e consulente di analisi. E adesso è «virale»
Contro le bufale e le tante sciocchezze che da un mese a questa parte sentiamo in relazione all’origine e allo sviluppo del coronavirus: un video di una ventina di minuti, che spiega il comportamento del Covid-19 con i numeri. Lo ha realizzato un docente e consulente in analisi bresciano, a puro scopo divulgativo. E in Rete ha già raggiunto le centomila visualizzazioni. «Il distanziamento sociale sta funzionando — spiega l’esperto — lo dimostrano i dati. Ma adesso dobbiamo fare l’ultimo sforzo».
Il coronavirus? Creato in un laboratorio cinese. No, non è vero: sono stati gli americani contro i cinesi. E contro Di Maio che ammiccava ai cinesi. Come curarsi? Con la vitamina C, ovviamente. L’elenco delle stupidaggini e delle bufale circolate sui social in questo mese di pandemia si sono sprecate. Eppure i social, ne abbiamo già scritto, sono stati anche strumento importante per mantenere un minimo di socialità. Per riuscire a fare videochiamate con i genitori, organizzare cene online, chiacchierare con gli amici. E, sorpresa, oltre che alimentare campagne anti runner (e oggi contro chi porta a passeggio il pargolo) sono diventati in alcuni casi veicolo importante di informazione e divulgazione per avvinarsi al magico mondo dei numeri al tempo del coronavirus. Ma bisogna imparare a leggerli.
In quest’ultima schiera di volenterosi c’è Paolo «Zanzo» Zanzottera, 44 anni, bresciano, consulente di analisi dei dati per società di notizie e di ecommerce, docente a contratto all’Università statale di Brescia e all’Accademia Santa Giulia, autore di un video di venti e passa minuti sul comportamento dei numeri del coronavirus (e sul perché quindi il distanziamento sociale è una bella cosa in questo momento) che ha superato le 100 mila visualizzazioni in Rete, ha avuto migliaia di «mi piace», altrettante condivisioni e da qualche giorno ha anche una versione in inglese. Insomma, è diventato virale si sarebbe detto fino a un mese fa senza timore di far drizzare le antenne.
«Ho iniziato a seguire le sorti del virus quando era solo in Oriente, quando è arrivato in Italia ho visto paura, incertezza, una pessima comunicazione (e non solo) e mi sono detto che una spiegazione sarebbe stata utile», spiega Zanzottera. Detto fatto, si mette al lavoro e, consapevole di non avere competenze mediche e nemmeno di protezione civile, si rende utile facendo quel che sa fare: leggendo e spiegando i numeri. «A me piace insegnare, su Facebook scrivo pochissimo. Il video ha avuto un grande successo e ne sono contento». Risultato raggiunto, nessuna ambizione di mettersi a fare l’influencer sui social né il personal branding: «Ho già abbastanza lavoro, ci mancherebbe». L’obiettivo era divulgativo, finalizzato a far comprendere in modo semplice al maggior numero di persone come leggere i dati sul coronavirus. «Dati sporchi perché non si fanno i tamponi a tutti, perché sono imprecisi e via dicendo — ricorda — Ma i dati sporchi, chi lavora con i numeri, sa che ci sono sempre».
Insomma, mai soffermarsi al dettaglio, ma vedere l’insieme, quei picchi che avrebbero potuto diventare montagne ripide e tragiche e che invece, pur con tanto dolore, sono diventati colline accidentate ma non insormontabili. Venti minuti di video in rete sono un’eternità, a confronto la corazzata Potëmkin va via come un cortometraggio. Eppure è piaciuto, ha fatto informazione, ha riabilitato il ruolo dei social. Il distanziamento sociale? «Sta funzionando, lo dicono i numeri, ma ora dobbiamo fare l’ultimo sforzo».
"Zanzottera Quando il coronavirus è arrivato qui ho visto paura e pessima comunicazione: ho pensato una spiegazione sarebbe stata utile
L’obiettivo era solo divulgativo. Il distanziamento sociale sta funzionando, lo dicono i numeri, ma dobbiamo fare l’ultimo sforzo