La Camera di Commercio chiede l’intervento di Cdp e Mediocredito
Pronto un documento dettagliato da inviare al premier Conte
Un’articolata serie di proposte finalizzate a uscire dalla situazione di stallo economico al quale è stato costretto il sistema produttivo bresciano a seguito dell’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del coronavirus.
È quanto la Camera di Commercio di Brescia intende portare all’attenzione della Presidenza del Consiglio, con il diretto coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria bresciane, affinché le imprese di uno dei territori maggiormente colpiti dalla pandemia — e che può definirsi uno dei motori trainanti dell’intera economia nazionale — possano riprendere la loro piena operatività, nei tempi quanto più rapidi possibile.
«In Lombardia — si legge in una nota diffusa ieri da via Einaudi — si stima una perdita di 80 miliardi nel biennio 2020-21, con uno scenario pessimistico che ipotizza, addirittura, perdite per 182 miliardi. In questo quadro, l’economia bresciana registra un crollo complessivo della domanda, che rischia di mettere a dura prova la capacità di resilienza del sistema».
«In una situazione come quella che ci troveremo a fronteggiare — commenta il presidente camerale Roberto Saccone — vanno evitati interventi a pioggia e occorre, piuttosto, progettare e attivare interventi strutturali, definiti con chiarezza per far ripartire tutte le imprese, qualunque sia la loro dimensione».
Le attenzioni del mondo economico bresciano, in particolare, si concentrano sull’esigenza di attivare una stretta sinergia tra il mondo bancario e quello dell’impresa, introducendo correttivi finalizzati a scongiurare che la crisi di liquidità porti, come conseguenza, una crisi di solvibilità dovuta alla difficoltà delle imprese ad accedere al credito e, successivamente, un crunch bancario, qualora il sistema del credito non venisse adeguatamente sostenuto.
Il documento predisposto dall’ente camerale bresciano compendia dettagliatamente le diverse istanze di tutte le categorie economiche bresciane, che sollecitano unanimemente l’estensione del raggio di azione e l’incremento, in maniera più decisa rispetto a quanto fatto sino a ora, della dotazione dei Fondi di Garanzia, in particolare del Fondo gestito da Mediocredito Centrale, nonché il decisivo intervento di Cassa depositi e prestiti nel svolgere il ruolo essenziale di supporto finanziario alle politiche di sostegno del rilancio economico post emergenza.
Unanime è poi l’istanza di ridurre drasticamente i costi per gli oneri finanziari conseguenti alle diverse aperture di credito, nonché la richiesta di semplificazione delle procedure di valutazione per l’intervento, in funzione di garanzia, del Fondo Pmi.
"Saccone Occorre progettare e attivare interventi strutturali, definiti con chiarezza per far ripartire le imprese