Quando la «lezione» di storia dell’arte è via social
Animatori culturali via social. L’attività di curatori, critici, storici dell’arte e dell’architettura non si ferma.
Musei chiusi e archivi blindati? Nessun problema: il mondo degli intellettuali continua a dialogare e a confrontarsi via Facebook. I profili di nomi illustri e voci autorevoli della cultura bresciana in questo periodo di quarantena abbondano di post. Occasione di studio o ricerca, momento di scambio di bibliografie e immagini, ma anche di nuove attribuzioni. Basta scorrere queste bacheche (spesso aperte a tutti gli utenti) per essere proiettati in pochi istanti in una dimensione di rinnovata vitalità critico-artistica e ritrovare, disseminati fra un commento e l’altro, i frammenti di cataloghi d’arte che sembrano comporsi sotto i nostri occhi un post dopo l’altro. Chi ha dipinto la pala dell’altare maggiore della chiesetta di montagna? Qualcuno conosce questo affresco? In fondo è l’opportunità per un ripasso o una riscoperta della storia dell’arte bresciana.
Come nel caso del profilo Facebook di Angelo Loda, storico dell’arte e responsabile dei Beni Mobili per la Soprintendenza di Brescia e Bergamo: ogni giorno, una nuova opera. E, sotto la foto, si scatena il dibattito: «Pubblico opere che ho studiato o sulle quali vorrei informarmi — spiega Loda — e spazio dal tema del restauro a quello delle notizie inerenti a capolavori meno conosciuti di quest’area, ma comunque interessanti». Grande fermento anche sulla pagina Facebook di «Il cacciatore d’arte»: l’ amministratore è top secret, ma i post dedicati ai luoghi «minori» dell’area bresciana, cremonese e mantovana rimettono in luce un patrimonio diffuso di tesori che verrebbe voglia di correre subito a vedere.
Un viaggio nella storia dell’arte europea è invece l’esperienza che comincia consultando il profilo Facebook del bresciano Antonio Rapaggi, storico dell’architettura ed ex docente di storia dell’arte, che in questa quarantena si diverte ad accompagnare i suoi ex studenti in una virtuale gita scolastica, coinvolgendoli direttamente fra i personaggi dei dipinti.
E infine, non manca lo spirito di competizione (come nel dotto e selezionato profilo di «Le connoisseur»), a volte in termini giocosi: il successo è tutto per la pagina del Gruppo Fai Sebino Franciacorta che coinvolge decine di utenti in divertenti «quiz-social» storico-artistici, pubblicando scorci di beni culturali diffusi per la provincia bresciana.
In fondo, è un modo anche per divertirsi. Imparando e scoprendo cose nuove e interessanti.