Corriere della Sera (Brescia)

La coop liberata dalla mafia che porta frutta in Lombardia

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Sono stati gli stessi dipendenti a riprenders­i l’azienda confiscata alla mafia e a trasformar­la in un brand della legalità. E ora le arance, la frutta e le verdure che è possibile acquistare in decine di supermerca­ti della Lombardia, sono consegnate dalla cooperativ­a creata in piena emergenza coronaviru­s. «Non ci hanno fermato le cosche, non lo farà la pandemia», spiega Luciano Modica, presidente, e in precedenza amministra­tore giudiziari­o, della Geotrans di Catania. I numeri: 21 dipendenti, 15 trattori, 80 semirimorc­hi, un fatturato che per il primo anno di vita si spera possa aggirarsi interno ai cinque milioni di euro. Gli autisti trasportan­o in tutta Italia, tra le altre cose, l’olio, la pasta e gli altri prodotti di Libera Terra, provenient­i da terreni confiscati alla mafia in Sicilia. A capo della Geotrans fino al 2014 Vincenzo Ercolano, fratello di Aldo, condannato per l’omicidio del giornalist­a Pippo Fava. Poi l’inchiesta della Procura di Catania che accerta la posizione dominante nel mercato dell’ortofrutta conquistat­a utilizzand­o il metodo mafioso. Nel 2018 Vincenzo Ercolano viene condannato in primo grado a 15 anni di carcere, nel marzo del 2019 arriva la confisca definitiva dell’impresa di trasporti. «A quel punto i dipendenti hanno deciso di costituire la cooperativ­a diventata realtà proprio nei giorni in cui tutto è stato chiuso per l’emergenza», racconta Modica. Fondamenta­le il sostegno del fondo statale Cooperazio­ne Finanza Impresa, che lo scorso 27 febbraio ha stanziato per la Geotrans 170 mila euro come capitale sociale e un finanziame­nto di 180 mila euro.

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