Corriere della Sera (Brescia)

Baby rondinelle Quando il vivaio sboccia a distanza

Il settore giovanile del Brescia: è essenziale continuare a fare spogliatoi­o (da remoto)

- Di Luca Bertelli a pagina

Non solo di Serie A vive il calcio. Per ogni squadra profession­istica che si interroga in questi giorni sul futuro (se vi sarà) delle proprie prime squadre, c’è un esercito di ragazzi che può solo sognare quell’Eldorado. Per loro la sentenza è già arrivata: la musica è finita, almeno per quest’anno, dai più piccoli sino all’Under 17. Resta qualche spiraglio per il campionato Primavera, gli altri tornei sono già stati annullati. Oltre alla socialità con i propri compagni di scuola, circa 10 mila giovani hanno perso così anche quella con i compagni di squadra. E con gli allenatori, i dirigenti.

La stima è relativa solo all’universo Brescia calcio: il lavoro svolto negli ultimi due anni da Christian Botturi, responsabi­le del settore giovanile, voluto a tutti i costi da Massimo Cellino, ha riportato le rondinelle sul territorio. Ora, ai circa 300 tesserati ufficiali con la vu bianca sul petto, dall’Academy (4 anni) alla Primavera, si sommano i ragazzi delle 23 società affiliate, dislocate dalla Valcamonic­a sino al Garda: ecco spiegata la stima dei 10 mila. «La nostra attività non si è mai fermata — spiega Botturi stesso, in una pausa delle sue otto riunioni giornalier­e con i club della provincia — ci stiamo inventando di tutto per tenere legati i tesserati al nostro progetto. Il presidente aveva l’obiettivo di riconquist­are il territorio e mi sprona ogni giorno. Non possiamo vanificare quanto abbiamo costruito in due anni, la programmaz­ione continua». Così ci si inventa di tutto per non far perdere ai ragazzi la dimensione dello spogliatoi­o e della comunità: «L’ultima — racconta – l’ha escogitata mister Aragolaza, allenatore dell’Under 17. Domenica si è inventato una tombolata su Zoom, con i ragazzi che dovevano presentars­i in giacca e cravatta. Lo spirito di gruppo non deve mai spegnersi, a questo ci pensano i tecnici: poi ogni tanto intervengo io, su input di Cellino. Due allenament­i alla settimana sono individual­i, ognuno ha il suo programma: uno resta di gruppo».

E cosa dice ai suoi tesserati? «Invito i ragazzi a non perdere tempo, colmando le pecche a scuola e verso i propri genitori. In casa adesso ognuno di loro può apprezzare quei sacrifici che prima non coglieva: non tutti potranno diventare come Papetti (classe 2002, ha esordito in prima squadra nell’ultimo match, il 9 marzo con il Sassuolo), ma devono sapere che qui è tornato il concetto di identità. Cellino si è dimostrato più bresciano di molti bresciani.

"Botturi Cellino ci tiene molto, la nostra attività non si è mai fermata non possiamo vanificare quanto fatto in due anni

L’ultima trovata l’ha escogitata domenica l’allenatore Aragolaza: tombolata su Zoom con i ragazzi in giacca e cravatta

Gli investimen­ti sulle strutture ci sono stati, la nostra provincia ha sempre prodotto talenti: per essere profession­isti servono tanti fattori, dal settore giovanile alla prima squadra il salto sembra breve ma c’è un oceano di mezzo e un ruolo cruciale lo gioca anche la famiglia. Ora però c’è tutto quello che serve. Il presidente ha fiuto: Andrea (Papetti) era un suo pallino da tempo».

Agli allenatori, invece, cosa si consiglia in piena pandemia? «Il mio mantra è di allenare l’anima — conclude Botturi — senza una dinamica umana, un “mister” si ferma a metà. A me ora non preoccupa l’aspetto tecnico, bensì quello emotivo: i ragazzi vivono ovattati in casa, hanno una voglia matta di pallone che non possono soddisfare. A volte sfidano nell’uno contro uno il cane o il fratellino…». Non è calcio, questo. Ma si può ancora fare gruppo, oggi, per essere più forti domani. Nessuno vince da solo.

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 ??  ?? Allenament­i Per ora lavorare in gruppo non è ancora consentito. I ragazzi del Brescia si allenano in casa con un programma individual­e. In questo momento per le baby rondinelle è importante la socialità
Allenament­i Per ora lavorare in gruppo non è ancora consentito. I ragazzi del Brescia si allenano in casa con un programma individual­e. In questo momento per le baby rondinelle è importante la socialità

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