Metro e bus, ora si cambia ma la sfida sarà a settembre
Segnali sui sedili per mantenere le distanze sicure Gel igienizzante, entrate e uscite differenziate Il primo giugno la vera prova: riaprono bar e locali
Passeggeri con il contagocce e corse potenziate: il trasporto cerca le soluzioni per la fase 2. Dal 4 maggio la situazione non cambierà molto, ma dal 18, quando riapriranno i negozi, e dal primo giugno, quando anche bar e ristoranti torneranno a lavorare, si vedrà se il sistema regge. Ma la vera prova del nove sarà a settembre quando riapriranno le scuole.
Passeggeri con il contagocce e a rigorosa distanza di sicurezza, gel igienizzante a portata di mani, entrate e uscite differenziate e segnali visivi per marcare i posti off limits.
Quello delle norme da rispettare secondo Dpcm è però solo l’inizio di un cambiamento che parte oggi e viaggia sulle lunghe distanze: «Come utilizzeremo i mezzi pubblici in futuro? È questo il vero problema: capire come cambieranno le abitudini dei bresciani» spiega il presidente di Metro Brescia Flavio Pasotti, che aggiunge: «Stiamo ragionando sul decreto del presidente del consiglio dei ministri per capire cosa è obbligatorio, cosa non lo è e cosa è utile. Sicuramente dovremo pensare a un sistema di conteggio dei passeggeri e di controllo, che però va ancora definito e su cui ci stiamo confrontando».
Nel frattempo la ripartenza dei trasporti pubblici della città si dispiega su più fasi: «Dal 4 maggio non ci attendiamo grandi numeri né forti modifiche al sistema dei trasporti. L’inizio della fase due sottolinea l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni — sarà di fatto il 18 maggio con la riapertura dei negozi e poi il primo giugno con quella di bar e ristoranti, ma non ci aspettiamo un grande affollamento».
Più complessa sarà invece la gestione della «fase tre», a settembre, con la riapertura delle scuole: data che, aggiunge Manzoni, «potrebbe mettere davvero in crisi il sistema. Stiamo lavorando per prevenire i disagi e proporre un modello sostenibile e sicuro».
Perché il ripensamento globale del sistema dei trasporti passerà necessariamente anche dal dimezzamento dei passeggeri: facile dirlo, un po’ meno organizzare linee, corse e controlli. Soprattutto in previsione degli spostamenti degli studenti in città e provincia, una folla di circa 40mila passeggeri al giorno tra città e provincia. Da qui l’istituzione di un tavolo coordinato dalla Prefettura per aprire un confronto tra dirigenti scolastici, Agenzia del Tpl, aziende dei trasporti e sindacati.
Tra le soluzioni proposte quella di dividere le classi: metà degli studenti seguirà le lezioni in classe, per gli altri ci sarà la didattica a distanza.
L’ingresso a scuola (questa l’ipotesi) sarà poi distribuito su due turni: «La necessità di mantenere il metro di distanza tra i passeggeri — spiega Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia del Tpl — porterà a una riduzione dei due terzi degli studenti sui pullman. Se la capienza attuale è di 50 posti a sedere e 25 posti in piedi per un totale di 75-80 passeggeri, dovremo arrivare a un massimo di 25 posti a sedere, mentre in piedi potranno viaggiare solamente 2 o 3 al massimo».
Da qui, continua Bragaglio, «la proposta di scaglionare gli ingressi per consentire a circa 200 pullman di rifare il tragitto». Tradotto in euro si stima una spesa da 1,5 milioni di euro in più in quattro mesi.
A subire modifiche non ci sarebbe poi solo l’orario di ingresso degli studenti a scuola ma anche quello di uscita: «Ad oggi le scuole hanno 3 o 4 orari di uscita diversi, questo porta a dover aumentare le corse ma anche a forti disagi per gli studenti, che rischiano di uscire da scuola alle 14 e arrivare a casa tre ore dopo. Da qui la necessità di una razionalizzazione puntuale, per avere una situazione ottimale che preveda due orari diversi per l’accesso e due per l’uscita».
Ultimo passaggio quello sui tempi: «Abbiamo chiesto alle scuole di dare risposte definitive entro maggio, così da definire per luglio i numeri insieme alle aziende e essere poi pronti a partire a settembre». La macchina insomma è in moto: il nuovo modo di viaggiare della «fase 3» deve essere definito con precisione per garantire il servizio e la sicurezza per tutti.
Dal 18 maggio Qualche problema in più si potrebbe creare dal 18 maggio quando riapriranno i negozi