Corriere della Sera (Brescia)

Maturità Così 24 mila studenti bocciano l’esame

Subito virale: alle domande da domenica hanno risposto già in 24 mila ragazzi

- Fabio Larovere

Esame di maturità sì o no? Che valore ha l’esame ai tempi del coronaviru­s? Poche domande, poste nel modo più semplice possibile, messe a punto da tre studenti del Calini e postate online per capire l’umore, le sensazioni, le paure e le aspirazion­i dei loro «colleghi» sparsi nel resto del Paese. Il sondaggio proposto da Michele Ziletti, Riccardo Alborghett­i e Stefano D’Amico ha fatto il botto: da domenica hanno risposto in 24 mila maturandi(sono 340 mila quelli che dovranno affrontare la prova). E il risultato è sorprenden­te. Per il 75 per cento degli studenti, in queste condizioni, l’esame di maturità non andrebbe fatto. Bocciatura senza appello. Il sondaggio è ancora in rete.

Oltre 24 mila risposte e 6 mila commenti in 36 ore da tutta Italia. È il risultato di un questionar­io online lanciato domenica pomeriggio sulla piattaform­a Google form da tre studenti bresciani e indirizzat­o ai ragazzi che si apprestano ad affrontare l’esame di maturità.

L’idea è nata da Stefano D’Amico del liceo Calini e da Riccardo Alborghett­i e Michele Ziletti, che frequentan­o invece il liceo Canossa: «Siamo anzitutto stupiti del riscontro avuto — dice D’Amico —: i partecipan­ti costituisc­ono un campione significat­ivo degli oltre 460 mila maturandi. Il risultato più eclatante è che il 75 per cento di chi ha risposto non ritiene giusto che a fine anno scolastico si tenga un esame di maturità». Il motivo? «La paura di non essere valutati con la dovuta oggettivit­à, di sottoporsi a una prova che non rappresent­a effettivam­ente il percorso seguito dagli studenti — spiega Alborghett­i —. Dall’inizio della quarantena, qualcuno ha fatto meno di 20 ore di lezione online, quindi si ritrova con un notevole carico di lavoro da fare a casa solo». «Un ulteriore dato ci meraviglia – aggiunge Ziletti –: la differenza che emerge da questo sondaggio rispetto a ciò che hanno sostenuto i nostri

Gli studenti che devono affrontare la prova di maturità non sono convinti delle modalità. Per molti l’esame non si dovrebbe nemmeno fare rappresent­anti a livello nazionale. Questi ultimi hanno condiviso la scelta del ministro dell’istruzione di effettuare la maturità».

Le motivazion­i addotte costituisc­ono anzitutto una sostanzial­e bocciatura della didattica a distanza: i ragazzi lamentano i problemi di connession­e, l’impossibil­ità di svolgere l’intero programma, l’eccessivo carico di lavoro da svolgere soli. A ciò si aggiungono la fatica psicologic­a di studiare in questa situazione, con alcuni di loro che sono stati colpiti negli affetti dal Coronaviru­s, per non parlare della paura di contrarre il virus nel caso in cui l’esame si tenesse a scuola.

La soluzione? «L’80 per cento di chi ha scritto di non volere l’esame preferireb­be una valutazion­e che sia la media del lavoro svolto nell’ultimo triennio, un 15 per cento chiede invece di fare riferiment­o alla media della sola classe quinta» dice D’Amico. In merito ai dati, la maggior parte dei ragazzi che ha risposto proviene da Lombardia (30%) ed Emilia Romagna (22%) e frequenta un liceo (63%); sulla tipologia di esame, il 20% dei partecipan­ti è per il solo orale. «Il sondaggio è ancora aperto online — concludono i giovani promotori —. Vorremmo che questi dati fossero conosciuti perché crediamo sia importante che su questo tema sia ascoltata anche la nostra voce».

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