I parlamentari divisi sulla visita in piena notte: Borghesi: «Inaccettabile»
Paroli: «Ma disponibili a cercare soluzioni insieme»
È venuto di notte il presidente del Consiglio Conte. E in tanti non hanno apprezzato, considerandolo uno sgarbo istituzionale nella migliore delle ipotesi. «Una scappatella notturna che dimostra disprezzo per le istituzioni locali: niente male per chi dichiara di non agire col favore delle tenebre», dichiara il senatore della Lega Stefano Borghesi. Deluso si dice anche il collega di Forza Italia Adriano Paroli: «Inspiegabile, peggio che se avesse continuato a non venire. Forse a Roma non hanno ancora capito lo tsunami che è arrivato a Brescia e in Lombardia». Detto questo Paroli ribadisce la disponibilità del suo partito a trovare le soluzioni necessarie per il bene del Paese. Uno smarcamento dal centrodestra? «La forza del centrodestra è il suo essere plurale. E ci mancherebbe che rinunciamo a 35 miliardi senza condizioni perché dobbiamo continuare a ripetere degli slogan». Vito Crimi (M5S) ringrazia invece il presidente del Consiglio per la visita e si dice certo che, «con il graduale allentamento delle restrizioni e il da tutti auspicato azzeramento dei contagi, le visite del presidente del Consiglio in Lombardia e nelle altre regioni più colpite si ripeteranno con una ciclicità che le condizioni degli ultimi due mesi non consentivano».
Il deputato Pd Alfredo Bazoli osserva: «Ha fatto uno sforzo, facendo le ore piccole, spero ci saranno altre occasioni per venire con maggiore ufficialità. Di sicuro non è dall’orario che valuto l’attenzione del Governo o meno». I rumors che danno Conte sempre più traballante alla guida del Governo? «Non so— dubita Bazoli —. Prefigurare maggioranze alternative a questa mi sembra esercizio complicato. Addirittura azzardato chi immagina maggioranze più ampie rispetto a quella in campo. Per me Conte, pur con errori, si è comportato più che dignitosamente, in modo calibrato ed equilibrato, in un contesto unico e inedito per il Paese». Così Paroli sul Conte traballante: «C’è troppa politica spiccia, gli italiani vogliono risposte. Detto questo, fosse per noi questo governo non sarebbe nemmeno nato». Un giudizio sulla riapertura? «La fase 2 è ancora da costruire — dice Bazoli —. Capisco i disagi ma ci vuole gradualità. essere costretti a richiudere poi avrebbe un impatto psicologico ed economico ancor più devastante». Paroli: «Dove si può ripartire si deve ripartire. Che senso ha che barbieri e parrucchieri debbano stare chiusi fino a giugno?». (t.b.)
"Crimi Con l’allentameno delle restrizioni le visite di Conte saranno più frequenti "Bazoli Spero ci saranno altre occasioni per venire con maggiore ufficialità