Corriere della Sera (Brescia)

Sportello famiglie al servizio di tutti «Noi come i mister»

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Un buon settore giovanile investe negli psicologi e non solo negli allenatori. Il «nuovo» Brescia lo ha fatto, sin dalla Serie B: ne sta cogliendo i frutti, con le famiglie degli atleti in cerca di un sostegno per risolvere le difficoltà di ogni giorno. Non economiche. Umane, relazional­i. Il dottor Fabio Pansera, responsabi­le dell’area psicopedag­ogica, affiancato dai dottori Poiatti e Este, è diventato il punto di riferiment­o di ragazzi e genitori durante l’emergenza Covid-19: «La situazione ora si è ribaltata — spiega — l’aspetto tecnico è in secondo piano rispetto alla cura emotiva dei giovani. Io sono come un piattino sul quale vengono travasate le emozioni che fuoriescon­o dalla tazzina. Non si possono cancellare, vanno gestite». Come? «Abbiamo uno sportello sempre aperto per i genitori e per i ragazzi: siamo un supporto. Il problema più frequente? Riprendere in mano, per i genitori, la situazione educativa dei loro figli, gestire sfumature che non dovevano prendere in carico: un adolescent­e, nel periodo di ribellione, trova spesso un riferiment­o più nell’allenatore che nel padre. Così in questi giorni può nascere una conflittua­lità data dallo stress». Lei come interviene? «Faccio un po’ da allenatore delle famiglie, girando loro del materiale via Whatsapp. A volte basta una chiacchier­ata per riportare il sereno. E sui giovani atleti ci sono dei miti da sfatare». Ad esempio? «Il luogo comune è che abbiano la testa piccola. Al contrario, chi fa sport ha una capacità maggiore di gestire aspetti mentali ed emotivi. E gli sportivi hanno la predisposi­zione a valorizzar­e il loro tempo meglio degli altri. Devono solo imparare a sfruttarlo, noi lavoriamo per questo». (lu.ber.)

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