Ad aprile i morti nei paesi più colpiti calano ma sono il doppio del 2019
Aprile: il doppio delle vittime
Ad aprile non si è ripetuta la strage di marzo, quando i morti sono stati il quintuplo rispetto allo stesso mese del ’19, ma anche aprile ha pagato il suo tributo: il doppio e il triplo dei decessi.
L’onda mortifera del Covid ad aprile ha perso forza rispetto al mese precedente. Anche se i suoi effetti sono rimasti devastanti, soprattutto nei paesi della Bassa e dell’Ovest, quelli più colpiti. Stando ai primi dati forniti dai sindaci i decessi non sono più quattro/cinque volte superiori a quelli del 2019 ma sono sempre altissimi: dal doppio al triplo rispetto al l’aprile dello scorso anno.
Si prenda Palazzolo sull’Oglio: «Fino al 29 aprile compreso abbiamo avuto 31 decessi, contro i 12 dell’aprile 2019» fa sapere il sindaco Gabriele Zanni. Quasi tre volte di più. Un incremento che spaventa ma mai quanto quello di marzo «quando i decessi sono stati 99 a fronte dei 14 del 2019» aggiunge il primo cittadino. La differenza tra i due valori è macroscopica e va in gran parte imputata all’epidemia di coronavirus, anche se i dati ufficiali riportano cifre molto più contenute. Restando a Palazzolo ad esempio, i morti Covid ufficiali secondo Ats al 31 marzo erano solamente trenta, che sono saliti a 54 al 28 aprile. È logico che i calcoli non tornano, ed il motivo è molto semplice: un decesso Covid è tale solo se il paziente, da vivo, è stato sottoposto a tampone faringeo.
Altro paese altri numeri choc. Si tratta di Verolanuova, comune che — insieme a Pontevico — ha la maggior incidenza di contagi del Bresciano; maggiore anche di Orzinuovi e Manerbio stando all’accurato report prodotto dalla task force regionale contro
il coronavirus. Ebbene, qui ad aprile di quest’anno i morti registrati all’ufficio anagrafe sono stati 21 (aggiornati al 28 aprile) «contro i nove del 2019» comunica il sindaco Stefano Dotti. Anche qui, come a Palazzolo, sono quasi il triplo dello scorso anno. Anche qui va dolorosamente tirato un sospiro di sollievo se si fa un paragone con marzo: erano stati 11 i decessi nel 2019 contro i 56 di quest’anno, una differenza monstre, che non ha altra spiegazione se non la morsa mortale del Covid. Anche qui i dati non tornano rispetto a quelli ufficiali: al 31 marzo secondo Ats i decessi Covid erano solo 22, meno della metà di quelli reali.
Dalla Bassa al cuore della Franciacorta, ovvero Erbusco, i dati non cambiano. Anche
questo aprile ha visto esattamente il triplo dei morti rispetto allo scorso anno: «Ne abbiamo avuti tre nell’aprile 2019 e nove quest’anno» conferma il sindaco Ilario Cavalleri. Un comune, Erbusco, finito marginalmente sotto i riflettori delle cronache ma che ha patito un tributo altissimo in termini di vite umane. Basti pensare al mese di marzo: ci sono stati 34 decessi contro i 5 del 2019. Ben sette volte di più. Qui stride ancora di più la differenza con i numeri ufficiali forniti da Ats, che al 31 marzo dichiarava solamente 10 decessi per Covid (saliti a 19 nel mese di aprile).
Dati migliori in altri comuni della Bassa tra i più provati dall’epidemia: a San Paolo nell’aprile di quest’anno si sono registrati 7 decessi contro i 4 del 2019, meno del doppio (era andata peggio a marzo: 16 decessi quest’anno contro i 7 del 2019). Meglio ancora a Dello, che ha vissuto un marzo da incubo (15 morti contro i 2 dell’anno precedente): «Ad aprile abbiamo avuto quattro lutti, stesso numero dell’aprile scorso» spiega il sindaco Riccardo Canini.
In attesa dei dati ufficiali forniti dall’Istat che comprenderanno tutti i 205 comuni della provincia è comunque possibile trarre delle indicazioni di massima da questi dati parziali. Stando alla raccolta di dati di duecento comuni bresciani fatta ad inizio aprile dal Giornale di Brescia ed elaborata da InTwig, nel marzo 2020 ci sono stati 3700 quasi quattro volte in più rispetto ai mille che mediamente si verificano ogni mese. Di questi solo 1350 erano ascrivibili a Covid. Ad aprile le morti Covid sono state meno (1067) concentrate in prevalenza nei paesi più martoriati di Bassa e Ovest, dove i lutti sono ancora il doppio o il triplo dell’anno precedente. Maggio dovrebbe riservare tutt’altri numeri. «Nella Bassa si respira un’aria nuova: da due settimane non ci sono più casi di febbre»commenta il dottor Angelo Rossi, segretario della federazione dei medici di medicina generale. (p.gor.)
"Dotti Verolanuova ha pianto ad aprile 21 concittadini contro i 9 dell’anno prima. Marzo? 59 morti e 11 nel 2019
"Cavalleri Erbusco in aprile ha avuto 9 morti contro i 3 del 2019. A marzo 34 contro i 5 dell’anno precedente