Corriere della Sera (Brescia)

Lucefin Esine: «Avanti al 50% delle capacità»

- Sofia Comensoli

Il mondo della siderurgia non si ferma nemmeno in tempi di coronaviru­s e con l’arrivo della Fase 2 le aziende del comparto ripartono. Il gruppo Lucefin di Esine, holding specializz­ata nel settore siderurgic­o della produzione e distribuzi­one di barre in acciaio finite a freddo laminate e forgiate, racconta così la tanto attesa ripresa: «La nostra azienda si è dovuta tempestiva­mente adattare all’emergenza — spiega l’ad Giorgio Buzzi —: una delle nostre controllat­e ha sede proprio vicino a Codogono, dove è iniziata l’epidemia, e per questo fin da subito abbiamo adoperato tutte le precauzion­i per il lavoro in sicurezza dei nostri dipendenti con l’utilizzo dei dispostivi idonei. Essendo così vicini all’epicentro della pandemia abbiamo agito più rapidament­e rispetto ad altri. Il settore siderurgic­o ha il vantaggio che nei reparti produttivi il distanziam­ento tra i lavoratori già esisteva — prosegue Buzzi — in quanto la produzione viene pianificat­a insieme al mantenimen­to di spazi che possano permettere a tutti gli addetti di lavorare in modo sicuro. La situazione più complessa ha riguardato i dipendenti amministra­tivi in ufficio, costretti al necessario passaggio di documenti per adempiere le procedure contrattua­li. In questo caso lo smart working fortunatam­ente è stato di grande aiuto. Il lavoro agile ha aiutato sopratutto le dipendenti donne, ha consentito loro di rimanere a casa per prendersi cura dei propri figli e al tempo stesso di lavorare a pieno ritmo necessario per mandare avanti il lavoro». «Dall’analisi e dal controllo di gestione dei costi aziendali il gruppo ha rilevato un aumento dell’efficienza e del risparmio grazie al lavoro effettuato in Vpn da remoto — spiega il manager Germano Fedriga —: le trasferte che prima incidevano notevolmen­te sui costi aziendali per riunioni oggi si fanno regolarmen­te in conference call tramite smart working . Durante la Fase 2 l’azienda prevede turnazione dei dipendenti e il rientro dei sui 600 addetti». Fino ad ora la ripresa è stata graduale: il 20-30% dei dipendenti ha continuato a lavorare grazie alle deroghe concesse dalla Prefettura, mentre da una settimana l’azienda è attiva col 50% della sua forza lavoro. «Non appena si ritornerà in piena attività si rientrerà al 100% cercando di recuperare sul primo trimestre» conclude Buzzi.

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