Ricetta leghista: aiuti col mutuo
I consiglieri comunali del Carroccio rivendicano le loro proposte per aiutare la ripresa post Covid: noi a fianco del ceto medio, a differenza del Pd
La Lega spinge per dare aiuti alle famiglie: 30 milioni, più 7 per il commercio. La soluzione? Accendere un mutuo rinunciando al tram dell’Oltremella.
"Tacconi Trenta milioni andrebbero alle famiglie e gli altri alle attività economiche che non hanno mai ricevuto alcun aiuto
I consiglieri comunali della Lega rilanciano la loro proposta per aiutare Brescia a risollevarsi dal disastro sociale ed economico causato dal Covid: mille euro al mese per ogni famiglia con Isee inferiore ai 35 mila euro, eccetto quelle che già percepiscono qualsiasi forma di aiuto pubblico. E duemila euro a fondo perduto per bar, ristoranti negozi e artigiani costretti ad uno stop forzoso, con l’esclusione delle botteghe di alimentari e ortofrutta.
Una proposta definita «propagandistica ed irrealizzabile» dal sindaco Emilio Del Bono e dall’assessore al Bilancio Fabio Capra nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in quanto «solo per gli aiuti alle famiglie servirebbero 90 milioni di euro». Una cifra notevolissima se si tiene conto che il Covid porterà nelle casse della Loggia almeno 32 milioni in meno di tributi locali. Per la Lega non è così. «Abbiamo fatto un'indagine accurata — spiega il capogruppo Massimo Tacconi — e se togliamo i pensionati, i redditi di cittadinanza e coloro che già ottengono qualche forma di sussidio restano 30 mila nuclei famigliari; servirebbero quindi 30 milioni di euro, non novanta, ai quali aggiungere 7 milioni per gli aiuti alle attività commerciali». La Lega inizialmente aveva proposto di utilizzare i dividendi di A2A (60,7 milioni quest’anno) ma sono risorse vitali per garantire gli altri servizi erogati dal comune (scuole, servizi sociali, trasporti, bonifiche). Come uscirne? «Si potrebbe benissimo accendere un nuovo mutuo — aggiunge Tacconi — rinunciando da subito a realizzare il tram dell’Oltremella. Ci sono altre città, come Cremona, Mantova e Bari che hanno stanziato risorse a fondo perduto per i loro cittadini e commercianti. Brescia al momento ha utilizzato solamente i fondi privati del SOSteniamo Brescia (2,5 milioni di euro, ndr). Noi vogliamo aiutare il ceto medio di questa città, a differenza del Pd».
Una posizione, quella della Lega, che è stata criticata anche dai consiglieri di Forza Italia in Loggia: «Aiuti così sostanziosi a cittadini ed attività commerciali devono arrivare dal governo, non dal Comune» ha detto nei giorni scorsi al Corriere Paola Vilardi. Governo al quale Del Bono ha chiesto 60 milioni «extra» per la provincia (di cui 12 milioni al capoluogo). Su questo punto arriva la precisazione della parlamentare Simona Bordonali: «Certo, sono misure a cui dovrebbe pensare lo Stato; ci auguriamo che queste risorse arrivino, visto che il Governo fino ad oggi ha fatto veramente poco per Brescia ma nel frattempo il Comune dovrebbe tamponare le situazioni più gravi anticipando i fondi che poi potranno essere stornati dallo Stato». Da qui la proposta di effettuare già entro luglio una variazione al bilancio per reperire più fondi per la ripresa. L’accensione di un nuovo mutuo resta per la Lega la soluzione migliore, anche se si deve tenere presente che la città sta ancora pagando due mutui per il metrò per quasi 200 milioni di euro (uno in capo alla controllata Brescia Infrastrutture l’altro con Ubi)
La Lega poi rivendica la paternità delle altre misure emergenziali adottate dalSarà l’amministrazione: «Noi avevamo proposto di cancellare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico e della Tari e di estendere gratuitamente i plateatici per aiutare la ripresa» dicono all’unisono i suoi consiglieri. Lega che dice di voler essere «una spina nel fianco dell’amministrazione» ma nel contempo è disposta ancora ad offrire collaborazione, per il bene della città: «Convochiamo al più presto tutte le associazioni di categorie nella commissione bilancio per trovare insieme una soluzione, noi abbiamo comunque intenzione di sentirle una ad una».
Le richieste della Lega non sono però finite: «Bene il contributo di 250 euro per le spese funerarie ma viene dato solo ai residenti; chiediamo venga comunque tolta la tassa di 142 euro per il trasporto della bara che pagano ancora i famigliari dei deceduti negli ospedali cittadini ma residenti in provincia» aggiunge Davide Giori Cappelluti, il quale chiede sconti di almeno il 30% su tutte le bollette A2A. Per Melania Gastaldi si deve pensare prioritariamente anche ai tanti operatori dello spettacolo che non stanno lavorando, mettendo ad esempio a disposizione spazi aperti dove organizzare rappresentazioni cinematografiche o teatrali stando in macchina. Michela Fantoni chiede un aiuto per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori e che non sanno dove lasciare i figli: la Loggia sta pensando a dei minigrest (uno per quartiere) già da giugno «ma dobbiamo pensare anche ai ragazzi dai 10 ai 16 anni, sempre più dipendenti da smartphone e playstation: prevediamo per loro delle colonie estive al mare o in montagna».
Da qui un ultimo appello di Tacconi: «Spero che l’amministrazione non si sottragga ancora al dibattito e che non liquidi per l’ennesima volta le nostre proposte come farlocche visto che la Lega rappresenta il 25% degli elettori».
"Bordonali Con un governo così assente è il Comune che dovrebbe anticiparli per poi farseli stornare dallo Stato