La riapertura, inizia la fase 2.5
Brescia riparte. Lo fa con ansia, ma da ieri affronta la fase 2.5: aprono i bar, i ristoranti, i negozi, i centri commerciali, i parrucchieri e gli estetisti e si torna anche in chiesa per assistere alla celebrazione della messa. Ma le raccomandazioni vengono dal sindaco Del Bono: «Fare attenzione».
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Buongiorno e bentrovati, il saluto dietro la mascherina suona come un sospiro di sollievo rimasto a lungo in apnea. I commessi dei negozi del centro accolgono i primi clienti della giornata, i primi dopo più di due mesi di un silenzio cupo. La città si risveglia nella fase due e mezzo, i negozi (non tutti) riaprono, nei bar si torna a servire il caffè, a berlo senza doversi allontanare di corsa, o quasi.
Nelle piazze non ci si siede più tra un gradino e lo specchio di una vetrina: torna il servizio al tavolo. Senza stare troppo vicini, però: i baristi controllano, accompagnano, istruiscono. Nessuna folla in centro città: molti preferiscono tornare a fare la fila nei centri commerciali, riaperti, anche quelli, dopo due mesi di lockdown.
«Per tutti riaprire è eroico, oltre che necessario — sottolinea il presidente di Confesercenti Pier Giorgio Piccioli perché le perdite subite in queste settimane sono incalcolabili. L’incognita riguarda il cambiamento delle abitudini dei consumatori e la ripartenza è legata anche alla speranza nel bel tempo. Tra i locali chi ha spazi esterni perderà meno».
Rispetto alle attese, però, agli uffici del Comune ad oggi sono arrivate poche richieste di ampliamento (gratuito) dei plateatici: «Delle 400 attività che hanno un plateatico — fa sapere l’assessore Valter Muchetti — solo 100 hanno chiesto di ampliare gli spazi. Per evitare allargamenti non autorizzati ricordiamo di presentare domanda: la risposta arriva entro 48 ore al massimo».
Ieri i primi controlli per verificare il rispetto di norme e distanze, con un certo margine di tolleranza, sottolinea il sindaco Emilio Del Bono, almeno per i primi giorni: «La città ha voglia di ripartire, bisogna però continuare a fare attenzione. Per quanto riguarda i plateatici lasceremo qualche giorno di tempo ai locali per sistemarsi».
Piccioli Per tutti quanti riaprire è un gesto di eroismo, oltre che necessario perché le perdite subite in queste settimane sono incalcolabili
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Del Bono La città ha voglia di ripartire, bisogna però continuare a fare attenzione. Per quanto riguarda i plateatici lasceremo un po’ più di tempo