Corriere della Sera (Brescia)

Shopping, c’è già chi va coi saldi E i capi provati messi da parte

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Le vetrine, spoglie fino a pochi giorni fa, tornano a mettersi in mostra, ma nei negozi del centro città i capi rimangono per lo più invenduti: di mani (guantate) che toccano i tessuti e ne misurano la qualità non ne girano molte, in pochi si spingono al di là della soglia e l’ansia attenua il desiderio di shopping. Nei negozi, caduta l’ipotesi di obbligo di sanificazi­one dopo ogni prova d’abito, ognuno fa come ritiene più sicuro: alcuni scelgono di mettere da parte, «per 24 o 48 ore», i capi provati e non acquistati. «È una precauzion­e in più: non possiamo disinfetta­rli perché altrimenti si rovinano», spiega Lorella, titolare di un negozio di abbigliame­nto in corso Zanardelli. Altri, invece, scelgono di esporre solo un capo per ogni modello: «Gli altri sono in magazzino, se mi dici la tua taglia vado a prenderlo così lo provi», dice la commessa di un negozio di un grande marchio. Negozio che vai regola che trovi, alcuni hanno rialzato le saracinesc­he con i primi sconti, fino al 30%. Recuperare il tempo perduto, sono concordi i titolari, è impossibil­e, il tentativo è riabituare le persone all’acquisto. Negli occhi dei commercian­ti la sofferenza degli ultimi due mesi e il desiderio di ripartire: «Non ho dormito per l’emozione di riaprire — racconta Lorella — dopo 35 anni di lavoro questi due mesi sono stati molto difficili, abbiamo avuto paura». Anche da Coin, nonostante i reparti rimangano semivuoti, la riapertura è, nelle parole di chi ci lavora, «un’emozione: dopo tanto tempo quasi non ci sembra vero poter ripartire». (n.o.)

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Un po’ di ansia tiene lontani dai negozi, i commercian­ti si sono regolati un po’ da soli (Foto Ansa)
Acquisti Un po’ di ansia tiene lontani dai negozi, i commercian­ti si sono regolati un po’ da soli (Foto Ansa)

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