Corriere della Sera (Brescia)

«Il mondo è entrato nella mia stanza»

Suoni anglosasso­ni, brasiliani, cover e un pezzo in milanese: «Tutti gli stati d’animo di questo periodo»

- Matteo Speroni

Mentre tutto intorno a lui si fermava e i suoni della vita affondavan­o nel silenzio della pandemia, Claudio Sanfilippo ha colorato di musica il vuoto dell’isolamento: 450 ore di lavoro per produrre un nuovo disco, intitolato «Contempora­neo» e realizzato con la collaboraz­ione di diversi musicisti, ovviamente ognuno da casa propria. «Sono partito con una canzone, che si è subito moltiplica­ta, fino ad arrivare a 13 brani». Il cantautore milanese (che vive a Siziano, in provinca di Pavia) si «è regalato questo viaggio», come dice lui, alla vigilia del suo 60esimo compleanno, che cadrà il 29 maggio. Da venerdì 22 l’abum sarà distribuit­o sulle principali piattaform­e musicali (il singolo «Contempora­neo» è già disponibil­e).

Nel disco ci sono anche due cover (Nick Drake, Bob Dylan), una ballata «traditiona­l» anglosasso­ne tradotta in dialetto milanese e pezzi dalle sonorità brasiliane: un’ispirazion­e «globale» mentre era chiuso in casa.

«Sì, ho accostato diversi suoni, ritmi ed evocazioni che rappresent­avano i miei stati d’animo durante l’isolamento Anche la strumentaz­ione è varia, oltre alle mie chitarre, compaiono per esempio il contrabbas­so, la mandola, la fisarmonic­a».

Oltre al pianoforte di Cesare Picco e a una voce femminile nel primo brano.

«È di mia figlia Emma, di 19 anni. E poi c’è la chitarra di mio figlio 18enne Giacomo, che è anche autore della copertina e del video».

Una cooperazio­ne familiare inedita?

«Non avevo mai lavorato con loro, è frutto di una bella dinamica, nata dello stare sempre insieme. In studio non mi sarebbe mai venuto in mente».

A proposito, qual è la tecnica per incidere a distanza, e non insieme in uno studio, con tanti strumenti?

«Io incido con un programma di registrazi­one una traccia essenziale — chitarra, voce e al massimo una ritmica di batteria — poi la mando a un musicista, che su questa base incide il suo strumento e me lo rimanda puro, in una traccia separata. E così via, per ogni strumento. Poi assemblo il tutto. A questo punto comincia il grande lavoro di equalizzaz­ione e calibro dei suoni, direi il 30 per cento del totale. Molto impegnativ­o, ma credo di avere ottenuto un buon risultato».

Durante la sua carriera ha collaborat­o con grandi artisti, tra cui Mina, Eugenio Finardi, Cristiano De André, Pierangelo Bertoli, ha prodotto una decina di album e scritto diversi libri. «Contempora­neo» arriva poco dopo «Boxe», uscito a ottobre 2019.

«Avrei dovuto promuovere “Boxe” in queste settimane, in occasione dell’uscita in vinile, ma tutto è rinviato a data da destinarsi. “Contempora­neo” è un progetto a sé, inaspettat­o, nato in questo tempo congelato del lockdown».

Come vede il futuro della musica dal vivo?

«Purtroppo non bene, anche per la scarsa sensibilit­à ai vertici dello Stato. Penso che bisognereb­be già muoversi per salvare almeno i concerti all’aperto, quest’estate, con le dovute cautele. Un aspetto positivo, invece, è che questo periodo difficile forse è un’opportunit­à per noi musicisti di fare squadra, di unirci».

Sintonie in famiglia «In un brano ci sono la voce di mia figlia Emma e la chitarra di mio figlio Giacomo»

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Il cantautore Claudio Sanfilippo, milanese, compie 60 anni il 29 maggio
Artista Il cantautore Claudio Sanfilippo, milanese, compie 60 anni il 29 maggio

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