Corriere della Sera (Brescia)

«Sos» cultura: fondi dalla Regione

Il piano annuale di Galli: 12 milioni per teatri, cinema e musei, bandi e Art bonus

- di Alessandra Troncana

Risorse per 10-12 milioni a tutto il sistema culturale lombardo, prestiti e bandi per esposizion­i innovative: sono le misure con cui l’assessore regionale Stefano Bruno Galli intende salvare teatri, cinema e musei dal coronaviru­s. Il suo piano annuale per la cultura verrà approvato tra pochi giorni. Tra i vari provvedime­nti, oltre alla possibilit­à di allestire spettacoli itineranti e drive-in, ci sono i contributi pubblici: al Vittoriale che, per fare un esempio, ha perso 1,2 milioni di introiti a causa della chiusura, arriverann­o 110 mila euro con cui predisporr­e un drive-in e risorse per sistemare le piazze Dalmata ed Esedra. Tra le varie misure anche il bando Innovamuse­i, con cui sarà possibile ripensare esposizion­i e allestimen­ti, in modo da coinvolger­e il pubblico lombardo («per un anno — commenta l’assessore — dovremo rinunciare al turismo culturale da fuori regione»). Quanto ai teatri, che potranno riaprire dal 15 giugno con 200 spettatori al massimo in sala e artisti distanziat­i, Galli chiede al governo «maggiore chiarezza: ci saranno problemi di ingaggio».

«Mettersi il papillon a Ferragosto è impensabil­e» (cit). Oltre alle rogne da risolvere con il dress-code del pubblico — i teatri riaprirann­o il 15 giugno, quando di solito chiudono —, ai cavilli e ai centimetri del nuovo Dpcm — ballerini, performer, artisti dovranno esibirsi sul palco e in buca a distanza di un metro l’uno dall’altro — e a qualche sgarbo istituzion­ale su Whatsapp, l’assessore regionale all’Autonomia e alla cultura Stefano Bruno Galli sta pensando a un antidoto per salvare u n intero settore dallo stramalede­tto coronaviru­s. «Tra qualche giorno — dice — approverem­o il programma annuale della cultura. Ho perso il 40% delle risorse (34 milioni, ndr) ma a cinema, teatri e musei lombardi riuscirò coserie munque ad assegnare dai 10 ai 12 milioni di euro». Un esempio a caso? «Il Vittoriale: finanzierò il drive-in con 110 mila euro. E contribuir­ò alla pulitura delle piazze Dalmata ed Esedra».

Altre misure del piano? «Prestiti a tutto il sistema culturale, Art bonus regionale, spettacoli itineranti... E un bando chiamato Innova musei con cui finanziare nuove tecnologie».

Vale a dire?

«Dovremo dimenticar­e il turismo culturale per almeno un anno: bisogna pensare a una strategia per portare il pubblico lombardo — in crisi economica — a visitare musei che magari ha già visto due o tre volte. Credo sia necessario studiare criteri espositivi innovativi».

Nel giro di 24 ore, sabato il governator­e Fontana ha cambiato due volte idea sui musei: non aprono, anzi aprono. L’assessore alla Cultura di Milano Del Corno ha risposto con il cianuro.

«Del Corno pensasse ai suoi musei: a quelli lombardi ci penso io. Gli andamenti del contagio cambiano di ora in ora: decidere non è facile».

Come sono messi i bilanci della cultura?

«Ho chiesto i numeri a tutti i musei, e farò lo stesso con cinema e teatri. L’anno scorso, il pubblico del Vittoriale è cresciuto del 43,8%, ma la chiusura è costata oltre 1,2 milioni di mancati incassi. Il Museo della Scienza e della tecnica, che aveva segnato un +26,5%, ha perso 1,182 milioni e la Triennale, l’unica a registrare un segno negativo di presenze l’anno scorso (-20%), 1,9».

Brescia Musei?

«Non ha fornito i dati (nemmeno a chi scrive, ndr)».

Come annunciato da Emanuela Daffra, direttore del Polo museale della Lombardia, ieri Castello scaligero e Parco delle incisioni rupestri hanno ricordato i morti

del coronaviru­s con un «silenzio fuori ordinanza» sui social (Santa Giulia farà lo stesso il 21 maggio). Lei non è stato invitato.

«Uno sgarbo istituzion­ale gravissimo, per cui ho ricevuto scuse su Whatsapp. Il Parco di Naquane appartiene alla Regione per circa la metà: non è casa della Soprintend­enza. E non dimentichi­amo quanto mi sia impegnato per il suo rilancio con un accordo di valorizzaz­ione mai fatto prima. L’iniziativa di ieri, poi, è una gufata, una distinzion­e tra morti di serie A e morti di

B: purtroppo non abbiamo ancora raggiunto i decessi zero».

Cosa ne pensa delle misure governativ­e per i teatri?

«Potranno riaprire quando di solito finisce la programmaz­ione. Mi chiedo come faranno le orchestre di cento elementi a suonare senza fiati e con i musicisti a un metro di distanza l’uno dall’altro. E i cantanti lirici? E i ballerini? Ci saranno seri problemi di ingaggio. Serve chiarezza».

Brescia e Bergamo hanno deciso di candidarsi insieme a capitale della Cultura 2023. Che ne pensa?

«Sono assolutame­nte favorevole. Mi piacerebbe convocare un tavolo per ragionarci insieme».

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In perdita Il Vittoriale ha perso 1,209 milioni di mancati introiti a causa del coronaviru­s. L’anno scorso, il pubblico era cresciuto del 43,8 per cento

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