«Sos» cultura: fondi dalla Regione
Il piano annuale di Galli: 12 milioni per teatri, cinema e musei, bandi e Art bonus
Risorse per 10-12 milioni a tutto il sistema culturale lombardo, prestiti e bandi per esposizioni innovative: sono le misure con cui l’assessore regionale Stefano Bruno Galli intende salvare teatri, cinema e musei dal coronavirus. Il suo piano annuale per la cultura verrà approvato tra pochi giorni. Tra i vari provvedimenti, oltre alla possibilità di allestire spettacoli itineranti e drive-in, ci sono i contributi pubblici: al Vittoriale che, per fare un esempio, ha perso 1,2 milioni di introiti a causa della chiusura, arriveranno 110 mila euro con cui predisporre un drive-in e risorse per sistemare le piazze Dalmata ed Esedra. Tra le varie misure anche il bando Innovamusei, con cui sarà possibile ripensare esposizioni e allestimenti, in modo da coinvolgere il pubblico lombardo («per un anno — commenta l’assessore — dovremo rinunciare al turismo culturale da fuori regione»). Quanto ai teatri, che potranno riaprire dal 15 giugno con 200 spettatori al massimo in sala e artisti distanziati, Galli chiede al governo «maggiore chiarezza: ci saranno problemi di ingaggio».
«Mettersi il papillon a Ferragosto è impensabile» (cit). Oltre alle rogne da risolvere con il dress-code del pubblico — i teatri riapriranno il 15 giugno, quando di solito chiudono —, ai cavilli e ai centimetri del nuovo Dpcm — ballerini, performer, artisti dovranno esibirsi sul palco e in buca a distanza di un metro l’uno dall’altro — e a qualche sgarbo istituzionale su Whatsapp, l’assessore regionale all’Autonomia e alla cultura Stefano Bruno Galli sta pensando a un antidoto per salvare u n intero settore dallo stramaledetto coronavirus. «Tra qualche giorno — dice — approveremo il programma annuale della cultura. Ho perso il 40% delle risorse (34 milioni, ndr) ma a cinema, teatri e musei lombardi riuscirò coserie munque ad assegnare dai 10 ai 12 milioni di euro». Un esempio a caso? «Il Vittoriale: finanzierò il drive-in con 110 mila euro. E contribuirò alla pulitura delle piazze Dalmata ed Esedra».
Altre misure del piano? «Prestiti a tutto il sistema culturale, Art bonus regionale, spettacoli itineranti... E un bando chiamato Innova musei con cui finanziare nuove tecnologie».
Vale a dire?
«Dovremo dimenticare il turismo culturale per almeno un anno: bisogna pensare a una strategia per portare il pubblico lombardo — in crisi economica — a visitare musei che magari ha già visto due o tre volte. Credo sia necessario studiare criteri espositivi innovativi».
Nel giro di 24 ore, sabato il governatore Fontana ha cambiato due volte idea sui musei: non aprono, anzi aprono. L’assessore alla Cultura di Milano Del Corno ha risposto con il cianuro.
«Del Corno pensasse ai suoi musei: a quelli lombardi ci penso io. Gli andamenti del contagio cambiano di ora in ora: decidere non è facile».
Come sono messi i bilanci della cultura?
«Ho chiesto i numeri a tutti i musei, e farò lo stesso con cinema e teatri. L’anno scorso, il pubblico del Vittoriale è cresciuto del 43,8%, ma la chiusura è costata oltre 1,2 milioni di mancati incassi. Il Museo della Scienza e della tecnica, che aveva segnato un +26,5%, ha perso 1,182 milioni e la Triennale, l’unica a registrare un segno negativo di presenze l’anno scorso (-20%), 1,9».
Brescia Musei?
«Non ha fornito i dati (nemmeno a chi scrive, ndr)».
Come annunciato da Emanuela Daffra, direttore del Polo museale della Lombardia, ieri Castello scaligero e Parco delle incisioni rupestri hanno ricordato i morti
del coronavirus con un «silenzio fuori ordinanza» sui social (Santa Giulia farà lo stesso il 21 maggio). Lei non è stato invitato.
«Uno sgarbo istituzionale gravissimo, per cui ho ricevuto scuse su Whatsapp. Il Parco di Naquane appartiene alla Regione per circa la metà: non è casa della Soprintendenza. E non dimentichiamo quanto mi sia impegnato per il suo rilancio con un accordo di valorizzazione mai fatto prima. L’iniziativa di ieri, poi, è una gufata, una distinzione tra morti di serie A e morti di
B: purtroppo non abbiamo ancora raggiunto i decessi zero».
Cosa ne pensa delle misure governative per i teatri?
«Potranno riaprire quando di solito finisce la programmazione. Mi chiedo come faranno le orchestre di cento elementi a suonare senza fiati e con i musicisti a un metro di distanza l’uno dall’altro. E i cantanti lirici? E i ballerini? Ci saranno seri problemi di ingaggio. Serve chiarezza».
Brescia e Bergamo hanno deciso di candidarsi insieme a capitale della Cultura 2023. Che ne pensa?
«Sono assolutamente favorevole. Mi piacerebbe convocare un tavolo per ragionarci insieme».