Ops di Intesa su Ubi Antitrust: forte il rischio di posizione dominante
L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha avviato un’istruttoria sull’Offerta di pubblico scambio (Ops) lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, in quanto l’operazione potrebbe creare il rischio di concentrazione in alcuni mercati di determinate province italiane. È quanto emerge dal bollettino Antitrust nel quale, in particolare, l’Autotirà ritiene che «l’operazione in esame sia suscettibile di determinare, ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 287/90, la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante in alcuni mercati provinciali della raccolta». L’Antitrust, nel documento, scende nel particolare, evidenziando come la posizione dominante della nuova Intesa post-Ops sarebbe evidente, oltre a Brescia, nelle province di Napoli, Caserta, Vibo Valentia, Brindisi, Arezzo, Pesaro e Urbino, Imperia, Catanzaro, Padova e Monza-Brianza, dove l’istituto salirebbe a una quota di mercato compresa fra il 35 e il 40% degli sportelli presenti sul territorio. Percentuale ancora più elevata, e cioè superiore al 40%, invece nelle province di Ancona, Rieti, Reggio Calabria, Cosenza, Prato, Novara e Chieti, con addirittura punte superiori al 50% nelle province di Varese, Pavia, VerbanoCusio-Ossola, Macerata e Bergamo. Rischio concentrazione, poi, anche nel mercato degli impieghi alle famiglie e alle imprese di piccole e medie dimensioni, per cui le quote congiunte di Intesa e Ubi «risultano significative in numerose province, con valori talvolta superiori al 40-50% e con punte superiori anche al 60%». (mdb)