Corriere della Sera (Brescia)

Aprile meno piovoso ma le riserve idriche ci sono

Gian Paolo Minardi (Arpa): «A disposizio­ne il 9% in più di riserve idriche»

- di Matteo Trebeschi

Il mese di aprile è stato più caldo della norma e meno piovoso, ma a differenza dell’anno precedente, le riserve idriche sono più fornite (9% in più di acqua e neve). Bene, ma vanno attuate al più presto politiche per il risparmio dell’acqua.

Negli ultimi dieci giorni è piovuto dappertutt­o nel Bresciano, ma i dati dei mesi scorsi raccontano un’altra storia: in pianura i mesi di marzo e aprile, oltre ad un caldo anomalo, hanno portato con sé il 50% in meno di pioggia della primavera 2019 mentre a ridosso delle colline, tra Concesio e Brescia, c’è stato un calo del 20%. Che ne sarà quindi delle riserve idriche nascoste tra ghiacciai, laghi e invasi d’alta quota? «È vero, le temperatur­e di aprile sono state più elevate della norma dappertutt­o in Europa. È stato un mese più asciutto della media. Se però la nostra preoccupaz­ione sono le ricadute per l’agricoltur­a – dice Gian Paolo Minardi, meteorolog­o di Arpa Lombardia – allora è meglio dare un occhio al bollettino delle riserve idriche». Al momento tra laghi, manto nevoso (Swe) e bacini d’alta quota per l’elettricit­à in Lombardia sono stoccati 1.561 milioni di metri cubi d’acqua. Equivalent­i al 9 per cento in più rispetto alla media degli ultimi dieci anni (2005-17).

«Comunque la si guardi, al momento non c’è da preoccupar­si per il mondo agricolo. La riserva d’acqua c’è» sottolinea l’esperto. La neve accumulata nelle montagne sopra il Garda e lungo il corso del Sarca vale 114 milioni di metri cubi, pari al 28% in più rispetto alla media. Nel lago, che contiene al momento più di 300 milioni di metri cubi d’acqua, si registra invece un calo del 20% rispetto ai soliti dati. Per il bacino del Chiese, che serve buona parte della Bassa bresciana centrale, i dati sono in qualche modo incoraggia­nti, pur minoritari rispetto a quelli del Benaco: il manto nevoso (Swe) detiene il 30% di acqua in più (52,6 milioni di metri cubi), gli invasi trentini delle dighe trattengon­o il 60% dell’acqua più della media (30 milioni di metri cubi) mentre il lago d’Idro segna un +106% con 25 milioni di metri cubi d’acqua. E l’asta dell’Oglio, che abbevera anche la Bergamasca? Il Sebino ha l’8% d’acqua in più del solito (76 milioni m3), gli invasi sono sottotono (-8%), mentre sui ghiacciai c’è parecchia neve (+41%). Non è però tutto oro ciò che luccica: il caldo avanza e, non a caso, dal 3 al 10 maggio le riserve idriche di tutta la Lombardia

hanno perso 140 milioni di metri cubi d’acqua, passando dai 1.700 milioni di metri cubi (neve compresa) ai 1.560 del 10 maggio. Ecco perché diventa essenziale portare avanti politiche per il risparmio idrico, prima di tutto in agricoltur­a.

«Noi infatti andiamo avanti con questa filosofia, seguendo tre direttrici: la prima sono i fondi nazionali per il piano invasi sull’esempio di Calcinatel­lo – spiega l’assessore regionale all’Agricoltur­a Fabio Rolfi –, poi ci sono gli interventi che portiamo avanti d’intesa con i consorzi, come il progetto per il recupero della cava di Castrezzat­o che dovrebbe essere pronto all’uso per quest’estate. Infine, i finanziame­nti alle aziende che fanno innovazion­e per il risparmio idrico. Su questo fronte stiamo per chiudere la graduatori­a del Psr».

Che l’assessore vorrebbe «replicare anche nella prossima Pac». L’anno scorso, a Palazzo Lombardia, il tavolo per la crisi idrica si riunì il primo di aprile, quest’anno è andata meglio. Ma l’obiettivo è arrivare ad «una politica integrata sull’acqua, che comprenda l’uso turistico, industrial­e, agroalimen­tare. Le politiche idriche – dice Rolfi – non possono essere per singolo comparto. Dobbiamo ridurre le dispersion­i, anche quelle minime».

Manca un mese all’inizio dell’estate, ma che temperatur­e ci saranno? «Finora il mese di maggio è stato nella norma, con un’alternanza tra giornate asciutte e piovose. Ora possiamo immaginare che giugno sarà più caldo e asciutto rispetto alla norma. Ormai – spiega Minardi dell’Arpa – con il riscaldame­nto globale assistiamo ad anni sempre più caldi».

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Siccità Le estati sono sempre più calde e piove sempre meno, ma quest’anno le riserve idriche sono più abbondanti
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 ??  ?? Siccità
Un problema per l’agricoltur­a
Siccità Un problema per l’agricoltur­a

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