Il nuovo laminatoio di Duferco a San Zeno
I lavori per il nuovo laminatoio di Duferco inizieranno quest’estate. Un investimento da 180 milioni di euro per fare sinergia con l’acciaieri di San Zeno. Il progetto, che creerà 150 nuovi posti di lavoro e sfrutterà energia verde, è stato confermato ieri dal presidente del gruppo Antonio Gozzi.
Duferco va avanti nel processo di ampliamento dello stabilimento di San Zeno, a sud di Brescia. Lo ha confermato lo stesso Antonio Gozzi, presidente della conglomerata dell’energia, dell’elettrosiderurgia e dello shipping. «È un investimento per 180 milioni di euro — racconta Gozzi, raggiunto telefonicamente dall’Ansa — che creerà almeno 150 nuovi posti di lavoro. Con la crisi Covid-19 c’è stato un rallentamento del processo autorizzativo perché nel decreto Cura Italia i tempi del silenzio assenso sono stati di volta in volta prorogati. Contavamo di concludere il processo autorizzativo tra fine marzo e inizio aprile — prosegue l’ex numero uno di Federacciai — ma ora abbiamo un traguardo a fine giugno-luglio». Escludendo acquisizioni nel comparto, Gozzi ha poi aggiunto che «stiamo investendo in siderurgia in controtendenza, che è sempre bene. Chi deve fornire gli impianti fa condizioni particolarmente vantaggiose e, se investi in controtendenza, quando il ciclo riprende e la domanda torna a correre è strategico esser pronti con nuovi impianti. Siamo nel bel mezzo di un processo di successione, sto passando sempre di più la mano ai miei due figli». Nello specifico, il gruppo sta realizzando un nuovo laminatoio a San Zeno, che andrà a integrare i processi produttivi dell’acciaieria da un milione di tonnellate. «Dovrebbe diventare uno dei più performanti e intelligenti in Europa. Avrà l’intelligenza artificiale dentro e sarà alimentato totalmente da energia verde. Abbiamo già fatto dei contratti di fornitura elettrica con produttori eolici, per sette anni ci hanno venduto tutta la produzione delle loro torri eoliche. Energia che alimenterà quello che sarà il primo laminatoio italiano, e credo uno dei primi nel mondo, a essere totalmente alimentato da energia verde. Anche perché il tema del futuro della siderurgia è un tema di sostenibilità e di compatibilità ambientale» ha concluso». (mdb)