Il laboratorio targato Cina
Il materiale per il nuovo laboratorio diagnostico è stato consegnato ieri al Civile dalla Huaxia Group, compagnia di Shenzhen. Sarà installato a Montichiari per la diagnosi Covid e non solo.
Arrivato dalla Cina sulla soglia del padiglione Infettivi, subito ripartito alla volta di Montichiari: è stato consegnato ieri il carico di materiale per il nuovo laboratorio di microbiologia e virologia dell’Asst Spedali Civili, donato da Huaxia Group, compagnia di Shenzhen, e arrivato tramite l‘associazione Brescia 2030 dell’assessore Roberta Morelli.
Pensato inizialmente per l’ospedale Civile, il laboratorio sarà invece allestito nei prossimi giorni nel presidio ospedaliero di Montichiari, con il supporto (da remoto) di un team di ingegneri cinesi. Un cambiamento di strategia per creare, da zero, un nuovo polo diagnostico che vada ad aggiungersi a quello già operativo al Civile.
«Il nostro territorio — spiega Arnaldo Caruso, presidente della Società Italiana di Virologia e virologo dell’Università di Brescia — adesso avrà due punti importanti di diagnosi e ricerca. L’emergenza oggi è finita e questo ci permette di tornare alla diagnostica pre-covid». Secondo il virologo la riapertura di queste settimane non porterà a un riacutizzarsi dell’emergenza: «Ci aspettiamo qualche focolaio di ritorno, ma i pazienti covid-positivi oggi hanno una carica virale bassissima e non penso che vedremo un forte aumento dei casi nel breve periodo. Il merito però non è solo nostro: le misure di contenimento aiutano, ma anche la fortuna sta facendo la sua parte. Questo virus continua Caruso - nel tempo si adatta meglio all’uomo e con il caldo si indebolisce, anche se non capiamo ancora fino in fondo le cause». E se l’emergenza, è sicuro Caruso, rimane alle spalle, un suo ritorno è altrettanto certo: «Ci aspettiamo una nuova ondata epidemica tra novembre e dicembre. Potremo assorbirla meglio con questo secondo laboratorio».
Nel frattempo il laboratorio «cinese», che ha un valore di 600mila euro e un indice di biosicurezza P2 (su una scala da 1 a 4), servirà per la diagnosi e la ricerca di patologie virali, oscurate dall’emergenza coronavirus ma tutt’altro che scomparse: «Potremo assistere i pazienti che hanno bisogno di cure extra covid», spiega Caruso.
Nel frattempo in cantiere c’è anche il progetto di un laboratorio di biosicurezza P3 in capo all’Università di Brescia: il rettore Maurizio Tira ha presentato al Ministero il piano per un prefabbricato da 1.500 metri quadrati. «Abbiamo già individuato un terreno in cui collocarlo, vicino alla facoltà di Medicina». Il progetto c’è, bisogna trovare i fondi: 2,5 milioni di euro per la struttura che consenti
Il materiale donato da Huaxia Group, tramite Brescia 2030 Caruso: «Aspettiamoci nuova ondata epidemica in autunno» In cantiere vicino a Medicina il laboratorio di biosicurezza P3
Dalla prossima settimana tamponi per tutte le persone che si presentano in pronto soccorso all’ospedale Civile Il risultato dell’accertamento sarà disponibile in poche ore
rà di studiare i virus ancora più da vicino.
Oltre ai progressi nei laboratori rimane però la necessità di formare il personale medico di base, uno dei punti deboli, secondo il presidente della Società di virologia, dell’intero sistema: «È assurdo — ribadisce Caruso — pensare di iniziare una fase due senza essere preparati. Ci sono intere zone d’Italia in cui i medici di famiglia e le guardie mediche non hanno ancora idea di come comportarsi nel caso di sintomi sospetti: facciamo tanti corsi di aggiornamento inutili, non ne è stato fatto nessuno obbligatorio sul covid».