Corriere della Sera (Brescia)

Balotelli, prove tecniche di addio. E il suo rilancio per l’Europeo potrebbe partire da Turchia o Brasile

Ieri Supermario non era nel gruppo, il nodo della Federcalci­o per i contratti in scadenza

- Lu.Ber.

Il primo allenament­o della fase due di Diego Lopez, senza il giocatore sul quale aveva puntato tutto nella fase uno (durata quattro settimane, con tre sconfitte e un pareggio), certifica che una fase tre per il suddetto atleta non esisterà. O, se anche dovessero cambiare gli scenari, partirà in salita.

Quel giocatore è Mario Balotelli, l’uomo cui il tecnico uruguaiano aveva addirittur­a fatto indossare la fascia di capitano di un Brescia che suo, davvero, non lo è stato mai. «Può farci fare la differenza — disse —, dobbiamo metterlo in grado di esprimersi al meglio».

Missione fallita, improbabil­e ora possa arrivare un esame di riparazion­e nelle ultime dodici giornate di un campionato talmente anomalo che fornirà comunque, a Super Mario, un alibi da presentare davanti all’ennesimo tribunale social-mediatico. Il quasi trentenne di Concesio è arrivato dopo Ferragosto, a cinque giorni dall’inizio di una stagione che per colpe pregresse — un’espulsione nell’ultima apparizion­e a Marsiglia, cui erano seguiti quattro turni di squalifica — lo ha visto spettatore per un mese.

Decisivo non lo è stato mai, il suo migliore momento di forma è coinciso con il secondo capitolo di Corini in panchina dopo la parentesi Grosso: tre gol in quattro incontri, tra dicembre e gennaio, con quattro punti portati alla causa. Poi la panchina, e l’espulsione, con il Cagliari. Quando è rientrato, “Genio” aveva già fatto le valigie e Lopez si era appena insediato.

Ieri, al rientro del tecnico sudamerica­no dopo il periodo in Uruguay, Balotelli non era nel gruppo. Non per scelta del giocatore, che morde il freno ma obbedisce per ora alle direttive del club. Senza entusiasmo, per usare un eufemismo.

Mario si è presentato puntuale al centro sportivo come è avvenuto da venerdì scorso, giorno del primo allenament­o individual­e: alle ore nove era a disposizio­ne dello staff, ma stavolta si è visto solo in palestra insieme a Romulo, mentre Bruno Martella svolgeva la sua sessione individual­e sul campo. Consideran­do che Andrea Cistana e Sandro Tonali stanno eseguendo un lavoro mirato per recuperare dai rispettivi acciacchi, la quarta giornata da separato in casa per Balo, proprio quando il gruppo si è riunito dopo due mesi e mezzo di stop forzato, sembra una prova tecnica d’addio.

Il caso è ormai montato, prese di posizione non ve ne sono, l’evidenza dei fatti parla da sola. Il rilancio di Mario, se ci sarà, non passerà da casa sua. L’ultima ancora può gettarla la Federcalci­o, che deve decidere come agire per i contratti in scadenza il prossimo 30 giugno e non vincolati da un accordo di prestito temporaneo con un altro club. Se deciderà di prolungarl­i in automatico per altri due mesi, seguendo il calendario dei singoli tornei in procinto di rimettersi in moto, Balotelli resterà un componente della rosa.

Ai margini. In caso contrario, tra cinque settimane, sarà libero di scegliersi un’altra squadra. Ma solo per la stagione 2020-21. Quella dell’ultimo appello per l’Europeo, cui dovrà provare però a rispondere lontano da casa. E dall’Italia.

In Turchia, forse in Brasile. Di nuovo in esilio, anche se in questi giorni sta già respirando il sapore acre, non nuovo, della punizione.

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Ai margini (Foto Ansa) Balotelli ieri si è presentato al centro sportivo e si è messo a disposizio­ne, ma si è visto solo in palestra

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