Rigoletto anche per i più piccoli in versione online
Se non è possibile andare a teatro, il teatro viene a casa tua. Anche i bambini e ragazzi bresciani iscritti al progetto «Opera Domani» potranno partecipare virtualmente alle rappresentazioni di Rigoletto. Il capolavoro verdiano nella versione per i più piccoli, con la regia del bresciano Manuel Renga, sarebbe dovuto andare in scena per ben 14 repliche al Teatro Grande (sulle 160 previste in totale), ma l’emergenza Coronavirus ha fermato la tournée dello spettacolo partito come sempre dal Teatro Sociale di Como.
Così gli organizzatori di Aslico annunciano che un video dell’opera è disponibile online, con le istruzioni per partecipare attivamente alla rappresentazione, com’è nello spirito di un’iniziativa che, da oltre 25 anni, ha il merito di educare i più giovani a un genere che ha una storia importantissima in Italia.
«Con Rigoletto — spiega Barbara Minghetti, ideatrice e curatrice del progetto — Opera domani desidera mitigare il più possibile il disagio creato a quei bambini che si erano preparati per rappresentare in teatro, in queste settimane l’esito dei laboratori svolti in classe, avendo creato oggetti di scena e avendo imparato i cori musicali; attendevano trepidanti di varcare le porte dei teatri delle loro città, in queste settimane chiusi«.
È stato quindi creato un prodotto multimediale, in grado di entrare nelle classi e nelle famiglie: la piattaforma permette ai bambini di cantare e di seguire le indicazioni del direttore d’orchestra, eseguire le coreografie, imparare il linguaggio dei segni, giocando, divertendosi, apprendendo, ripetendo la rappresentazione e conoscendo gli artisti. «Al centro della regia — spiega Manuel Renga — c’è l’idea del teatro nel teatro. Questo perché i bambini sappiano sempre che quello che stanno vedendo è finzione».
Come funziona questa idea?
«Sul palco c’è una compagnia di attori itineranti dell’Ottocento che deve mettere in scena Rigoletto; nei loro bauli c’è tutto ciò che serve per allestire lo spettacolo, dai costumi rinascimentali alle scenografie. In tutto, i bambini cantano sei cori, uno dei quali indossando una maschera realizzata a scuola. Hanno poi un piccolo bastone della pioggia che, nella coda della scena della tempesta, muovono insieme. Un ulteriore coro prevede poi una piccola coreografia di movimenti ispirata al linguaggio dei segni».