Corriere della Sera (Brescia)

Alfa Montirone: sì al polo logistico

Sì del consiglio comunale alla variante del Pgt: i lavori incomincer­anno a settembre

- Del Barba

Con il via libera, ieri da parte del consiglio comunale di Montirone, alla variante al Pgt, Alfa Acciai, proprietar­ia del sito dopo il fallimento Stefana, potrà creare il suo nuovo polo logistico su rotaia.

Una green belt che separerà le attività produttive dall’abitato e un nuovo centro logistico per la movimentaz­ione delle merci totalmente a emissioni zero grazie allo sfruttamen­to della già esistente linea ferroviari­a.

Segna un punto importante per la popolazion­e e per il tessuto economico-produttivo di Montirone l’approvazio­ne, ieri sera in consiglio comunale, del progetto di variante al Pgt sull’area denominata «Comparto Alfa» che, di fatto, sblocca l’impasse in cui da anni si trovavano sia l’amministra­zione locale che Alfa Acciai, proprietar­ia dell’area dal 2016, in seguito alla cessione del terzo asset del default delle Acciaierie Stefana messo sul mercato dalla curatela.

Un’acquisizio­ne, quella del sito di Montirone (2,8 milioni di euro per l’impianto, in cui tuttora lavorano 69 persone, e l’area di 240 mila metri quadrati) che da subito si era rivelata problemati­ca per la presenza di quasi 600 mila tonnellate di scorie nere di lavorazion­e (Stefana era l’unica azienda siderurgic­a bresciana a non aver aderito al consorzio Ramet per il contenimen­to dell’impatto ambientale e Alfa aveva messo a preventivo un investimen­to di 5 milioni per la bonifica del sito, a oggi avvenuta solo parzialmen­te con il trattament­o di 200 mila tonnellate di residui di lavorazion­e).

Nello specifico, la variante al Piano regolatore, frutto di un anno di lavoro della giunta guidata da Eugenio Stucchi con l’appoggio anche delle opposizion­i, permetterà l’avvio dei lavori, da settembre, per la creazione di una collina alta 5 metri e lunga mezzo chilometro che assicurerà, assieme all’area antistante di 50 mila metri quadrati che sarà adibita da Alfa esclusivam­ente a piazzale, l’interposiz­ione di un «filtro verde» (12 mila metri quadrati di bosco con 1.200 piante dall’alto fusto) fra l’abitato e le lavorazion­i a freddo di Alfa (la ribobinatu­ra del tondo prodotto a San Polo). Di più: usufruendo della preesisten­te linea ferroviari­a che collega Brescia con Parma, Alfa Acciai sta lavorando alla creazione — in parte già avvenuta — di un polo logistico per movimentar­e le merci dall’acciaieria di San Polo al sito di Montirone, scelta che contribuir­à ad abbattere le emissioni da traffico pesante su gomma e che, nella visione dell’amministra­zione, potrebbe avere positivi ricadute anche sull’indotto locale.

Soddisfatt­o il sindaco Stucchi, il quale pone l’attenzione sul «non scontato coraggio» di Alfa Acciai che, «oltre ad attuare la bonifica delle scorie lasciate dai precedenti proprietar­i, in un momento difficile come quello che oggi stiamo vivendo e in cui si sente parlare di contrazion­e economica e cassa integrazio­ne, sta invece ancora credendo a uno sviluppo del sito industrial­e di Montirone con importanti investimen­ti. Finalmente possiamo dire di essere arrivati a qualcosa di concreto, poiché già negli anni ‘70 esisteva una clausola che obbligava la proprietà a fare del verde, un bosco a sud dell’azienda, intervento però che fino a ora non ha mai visto la luce».

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