Corriere della Sera (Brescia)

Del Bono: «Ora va migliorata la rete idrica»

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«Due mandati sono sufficient­i: è questa la valutazion­e che abbiamo fatto, in qualità di azionisti di controllo insieme a Milano, quando abbiamo deciso di sostituire sia il presidente che l’amministra­tore delegato. Un ciclo, quello di Valotti e Camerano, che è stato molto positivo: si è ricomincia­to a fare utili, a fare investimen­ti, a distribuir­e dividendi». A sottolinea­rlo ieri il sindaco Del Bono, a conclusion­e della commission­e Bilancio dedicata al nuovo corso di A2A. Del Bono sposa la frase del presidente Patuano che la nuova gestione sarà una evoluzione e non una rivoluzion­e, perché «siamo grati agli uscenti e fiduciosi nella nuova accoppiata». Fatta la premessa, il sindaco lancia quasi un appello alla nuova coppia: «Lo dico con convinzion­e: Brescia ha la dimensione giusta per poter sperimenta­re, è il luogo naturale per farlo con i suoi 200 mila abitanti e un hinterland che la porta a 500 mila. Anche perché qui, a differenza di Milano, l’azienda fornisce la stragrande maggioranz­a dei servizi». Insomma, se l’idea è di lavorare per il futuro, «Brescia può diventare il salotto vetrina anche per A2A, e questo pur nella consapevol­ezza reciproca che tante sono le differenze con il passato». Non più municipali­zzata, multiutili­ty lombarda di respiro nazionale ma con radicament­o territoria­le ancora ben presente. Altro inciso sul termoutili­zzatore: «Non serve solo a Brescia, scalda l’80% di case dei bresciani, il tema è come sostituire il rifiuto incenerito con altro calore: dopo Ori Martin, speriamo presto possano arrivare buone nuove anche per l’Alfa Acciai». Ripasso sui rapporti tra Comune e A2A: «Siamo azionisti e intervenia­mo nell’approvazio­ne del bilancio e nel piano industrial­e, la direzione di marcia deve essere sposata e il consenso deve essere ampio, anche con chi non controlla la società. Siamo clienti, anche questo ha un suo peso». Suggerimen­to finale: «Siamo diventati la prima città d’Italia con illuminazi­one pubblica a led. È stato un grande investimen­to. Adesso dobbiamo pensare alla rete idrica: la dispersion­e è ancora troppo alta e bisogna prestare attenzione perché si può e si deve migliorare su questo aspetto». ( t.b.)

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