La musica ai tempi del virus: un Requiem nel nome delle vittime
Il Requiem in re minore di Gaetano Donizetti per rendere omaggio alle vittime bergamasche del Covid 19. Il 28 giugno, sullo sfondo del cimitero monumentale di Bergamo, orchestra e coro del Festival Donizetti eseguono il capolavoro sacro diretti da Riccardo Frizza e con un cast di stelle del panorama operistico, tra cui le bresciane Eleonora Buratto ed Annalisa Stroppa.
Con la possibilità che l’esecuzione venga replicata a Brescia, nel segno di quell’unione che caratterizza la storia delle due città, che le ha affratellate anche nella drammatica vicenda della pandemia e la ha portate alla candidatura congiunta a capitali italiane della cultura 2023. L’annuncio è stato dato ieri dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che, sollecitato da chi scrive, ha dichiarato che proporrà di replicare il Requiem anche a Brescia, comunicandolo al sindaco Emilio Del Bono. «Credo che il nostro cimitero monumentale — ha detto — abbia una potente valenza evocativa come quinta per uno spettacolo commovente come il Requiem. Assisteranno i 243 sindaci della provincia di Bergamo in rappresentanza di tutta la comunità. Ho anche mandato l’invito al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ci è stato vicino in questo momento drammatico». Frizza, direttore musicale del Festival Donizetti, sarà affiancato da Alberto Tartari, maestro del coro; nel cast, accanto alle citate cantanti, anche il tenore Piero Pretti e il basso Alex Esposito: «Eseguire il Requiem non è solo rendere omaggio al bergamasco più famoso al mondo — ha detto Frizza —, ma anche dare risalto a un compositore spesso messo ingiustamente in secondo piano». «La potenza della cultura e dei valori che i nostri padri ci hanno consegnato — ha spiegato il direttore artistico Francesco Micheli — si traduce in categorie di bellezza per cui l’arte si nutre di vita e torna alla vita stessa. Donizetti, che con i morbi ha avuto molto a che fare, ci venga in soccorso in un momento in cui un territorio schivo e provinciale è involontariamente balzato al centro degli scenari del mondo. La nostra città è stata in un certo senso la Wuhan occidentale. Celebrare un commiato verso i defunti è anche il modo di dire che ora si ricomincia». In caso di pioggia, il concerto si terrà nella basilica di Santa Maria Maggiore, con un maxischermo nel teatro Sociale in città alta.