Mattarella: i bresciani hanno risposto ora come 46 anni fa
«La ricorrenza della strage di piazza della Loggia, compiuta da terroristi neofascisti, viene celebrata quest’anno dalla città di Brescia, incamminata sulla strada della ripresa civile, economica, sociale dopo che l’emergenza sanitaria causata dal Covid 19 ha assunto tra la sua gente le dimensioni di una immane tragedia». Ad affermarlo in un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Brescia ha risposto, ora come 46 anni fa, con coraggio, con dignità, con la solidarietà di cui la sua comunità è capace — osserva Mattarella —. L’unità con la quale i bresciani reagirono all’attentato terroristico del 1974 fu decisiva per spezzare la catena eversiva che, attraverso una scia di sangue e di morti innocenti lunga diversi anni, intendeva minare le fondamenta popolari della democrazia e colpire i principi costituzionali. L’impegno e la solidità democratica di Brescia sono divenuti una testimonianza per l’intero Paese, e il presidio della memoria, coltivato dai familiari delle vittime, dalle istituzioni locali, dalle formazioni sociali costituisce tuttora un valore quanto mai prezioso e un bene comune, a disposizione anzitutto delle generazioni più giovani». Da parte del presidente anche la sottolineatura che «riprendere il cammino dopo la sofferenza, il dolore, il lutto è sempre faticoso. Ancor più sentiamo il bisogno di una comunità partecipe quando non abbiamo da soli le forze per superare un’avversità. Insieme è possibile. Dopo la bomba del 28 maggio non è stato facile giungere alla verità e completare il percorso della giustizia. Oggi esprimiamo riconoscenza agli uomini dello Stato che hanno contribuito a svelare le responsabilità e ricostruire il piano eversivo in cui l’attentato era inserito. Insieme a loro, ringraziamo quanti hanno tenuto sempre viva la domanda di giustizia». Nel suo messaggio la presidente del Senato Elisabetta Casellati ricorda che «da quel terribile giorno, ci sono voluti moltissimi anni per arrivare a una sentenza definitiva di condanna. Anche grazie alla mobilitazione di un’intera città che non ha mai smesso di lottare per la verità e la giustizia, la strage di Brescia ha ora dei colpevoli». Il presidente della Camera Roberto Fico sottolinea invece che «l’unico modo per rimarginare queste ferite è rispondere alle istanze di verità e giustizia che per troppo tempo sono state disattese. È un dovere che un Paese democratico come il nostro deve onorare. È in questo contesto che si inquadra l’azione di declassificazione e pubblicazione di tutti gli atti formati o acquisiti dalle commissioni parlamentari di inchiesta. Un percorso che ho inteso proseguire e che, proprio nell’ultimo anno, si è arricchito con il rilascio sul sito della Camera di un Portale delle commissioni di inchiesta». (t.b.)