Aggredisce la moglie davanti ai figli
Ha iniziato a urlare, poi sempre più forte. Fino a quando le si è scagliato addosso, le ha messo le mani al collo e ha cominciato a stringere. Davanti agli occhi dei loro tre figli piccoli, che hanno 4,5 e 13 anni. Ed è stato proprio uno dei bambini, il più grande, realizzato che la situazione fosse davvero pericolosa, spaventato dalle grida e dai pianti della madre, che in men che non si dica è intervenuto per salvarla e far desistere il padre violento. «Papà fermati, basta». Ma avrebbe davvero potuto finire molto peggio. La violenza si è consumata tra le mura di un appartamento in centro a Travagliato: a chiamare i carabinieri è stata proprio lei, la vittima, 43 anni. Quando i militari sono arrivati (sul posto poi anche una pattuglia della polizia locale, oltre al personale sanitario del 118) se la sono trovata davanti: terrorizzata, completamente sotto choc. Sul collo, i segni evidenti di uno strangolamento non riuscito, per fortuna. «Ha cercato di uccidermi» ha sussurrato, indicando con lo sguardo lui, il marito, guardia giurata di professione, 40 anni. Dopo avergli sequestrato la pistola d’ordinanza, è stato accompagnato in caserma e sentito dal pm di turno. No, pare non fosse la prima volta che alzava le mani. Dall’interrogatorio è emerso un quadro di violenze domestiche continuate e culminate, nel caso dell’ultimo episodio specifico, addirittura nel tentativo di strangolamento della compagna, sventato soltanto dall’intervento tempestivo di uno dei tre figli. Lei non aveva più la forza di reagire. O scappare. È stata tranquillizzata e sottoposta a tutti gli accertamenti clinici del caso, anche i bambini naturalmente subito dopo l’intervento delle forze dell’ordine sono stati messi al sicuro. Dopo l’interrogatorio, i carabinieri hanno arrestato la guardia giurata per tentato omicidio e lo hanno trasferito nel carcere di Canton Mombello. In aula il giudice ha convalidato il fermo nei confronti del 40enne e confermato a suo carico anche la custodia cautelare in carcere. Ritenendolo, evidentemente, una persona pericolosa.