China, il campione mancato che Ivan non battè mai
«Contro di lui c’è poco da fare in questi arrivi, mi va bene il secondo posto». Giorno di Pasqua del 1994, a Gussago sono tutti per strada ad assistere ad una corsa per juniores. Il virgolettato appartiene ad Ivan Basso, corridore appena diciassettenne della Gornatese, che parla al microfono dell’intervistatore commentando il suo secondo posto di giornata. Il «lui» a cui si riferisce il futuro due volte vincitore del Giro è invece Valentino China, ciclista nato a Iseo e indiscusso idolo locale. Quel giorno di festa di 26 anni fa sono tutti in strada per lui. Lo chiamano «il predestinato», corre per la Capriolo di Claudio Corti e Basso è costretto a leggergli il numero di maglia arrivando alle sue spalle durante gli anni del dilettantismo. Tutti parlano di China, forte in salita e fulmineo nelle volate. Già campione italiano juniores a Feltre nel 1993 (dove Basso arriva 5°), il talento bresciano continua a vincere e centra il suo successo più bello nel 1995 conquistando il mondiale juniores a San Marino dove mette in fila ciclisti del calibro di Basso, Nocentini e Mayo. Con questo biglietto da visita, il futuro sembra splendente per Valentino China, che però piano piano scompare dai radar. Dopo un periodo parco di risultati da under, passa professionista nella Saeco ma molla col ciclismo ad appena 26 anni e nessuno sa ancora il perché. Sensibile, introverso, restio a parlare in pubblico, le ultime notizie lo danno operaio nel bergamasco. Di ciclismo, China non si interessa più ma su Youtube, un certo cgighen77 ha raccolto i video di tutte le sue vittorie più belle. Qualcuno sostiene che dietro al nickname si celi proprio «il predestinato» che da juniores batteva Ivan Basso. (p.pis.)