Covid, la Loggia chiede altri fondi
Del Bono e Capra: «A settembre le spese di scuole e trasporti lieviteranno: servono altri 12 milioni»
Il Covid ha congelato le entrate nelle casse del comune. Il rosso previsto è di 31 milioni, per l’ 80% coperto dai corposi aiuti del governo. Che alla lunga non basteranno. «La ripresa scolastica di settembre vedrà lievitare i costi; ci servirebbero almeno altri 12 milioni» dicono il sindaco e l’assessore al bilancio che garantiscono la realizzazione di tutte le opere pubbliche in agenda: «Creano lavoro».
Come anticipato al Corriere dall’assessore al Bilancio Fabio Capra tre settimane fa, l’epidemia e il congelamento delle tasse creerà un «rosso» alle casse della Loggia di 31 milioni di euro. Il Governo però coprirà in gran parte questa voragine di bilancio, visto che tra aiuti ad hoc per le cinque province più devastate dal Covid (12,7 milioni per la città) e ripartizione del fondo di 3 miliardi per i Comuni (Brescia riceverà un anticipo del 30%, ovvero 4 milioni) La Loggia incasserà nei prossimi mesi 25 milioni. Se si aggiunge il congelamento temporaneo delle rate per il mutuo del metrò da corrispondere ad Ubi (5 milioni) ci si avvicina tutto sommato ad un pareggio. E si troveranno pure gli 800 mila euro per azzerare la tassa rifiuti a tutte quelle attività produttive costrette a 70 giorni di chiusura forzata.
Ma il sindaco Del Bono e l’assessore Capra con la mente sono già proiettati a settembre, quando riapriranno le scuole e riprenderanno i trasporti. Ebbene, calcolando
"Del Bono I costi di scuole e trasporti cresceranno e servono altri finanziamenti. Noi garantiamo le opere pubbliche: creano lavoro
Capra Garantiamo l’equilibrio di bilancio. La ricetta demagogica della Lega vale 177 milioni: il Comune andrebbe in default
che bus e metrò potranno trasportare solo un quarto dei passeggeri (a causa delle regole sul distanziamento personale) e che le scuole avranno bisogno di più personale, spazi e sanificazioni «le spese rischiano di triplicarsi» rispetto all’anno scorso. Da qui arriva l’ennesimo appello a Roma: entro fine anno serviranno per lo meno altri 12 milioni di euro di aiuti da Roma. Una richiesta per nulla utopica, visto che lo stesso premier Conte ha promesso ad Anci maggiori aiuti proprio per salvare i comuni dal default. E Del Bono auspica che si possano utilizzare anche i massicci finanziamenti in arrivo dall’Europa (82 miliardi a fondo perduto).
La stella polare dell’amministrazione Del Bono è la volontà di mantenere tutti gli investimenti in corso sui lavori pubblici (strade, scuole, bonifiche) senza però creare nuovo debito. Qualche mutuo in più per garantire l’efficientamento energetico nelle scuole potrà essere acceso, ma poca roba. Non prestiti monstre come quelli che chiedeva la Lega. «Abbiamo impiegato sette anni per riportare in equilibrio i conti della Loggia non vogliamo consegnare i bresciani a tre anni di disperazione» dice il sindaco Del Bono, che bolla come propagandistica la ricetta della Lega: dare dei bonus a tutte le famiglie e alle attività commerciali e sospendere tutte le tasse equivale a spendere 177 milioni; «Proposte che porterebbero allo scioglimento del consiglio per default, al licenziamento di tantissimi dipendenti ed al blocco degli investimenti». Dare un’altra destinazione ai 60,7 milioni di dividendi incassati da A2A è impossibile: vanno a finanziare servizi sociali, scuole, trasporti ma anche opere pubbliche: da un nuovo teatro in via Milano alla bonifica del Calvesi (in corso). «Se confermiamo gli investimenti in conto capitale facciamo ripartire l’economia reale, quindi garantiamo lavoro e occupazione», questa la ricetta keynesiana del sindaco, che ringrazia Conte ed il governo (come