Casi sospetti: positivo il 61%
I dati emersi dal monitoraggio di Ats Brescia Tra medici di base e pediatri anticorpi per il 14,4% Gli esiti negativi scendono al 36,2% (1.226 persone)
Il 61,4% dei cittadini sospettati di aver incontrato il Covid ha nel sangue gli anticorpi. Così dicono i dati di Ats Brescia sul monitoraggio dei test sierologici: solo il 14,4% di medici di base e pediatri invece è risultato positivo.
In sei casi su dieci è arrivata la conferma: il 61,4% dei cittadini sospettati di aver contratto l’infezione da coronavirus ha nel sangue gli anticorpi del Covid-19. È quanto emerge dai dati dell’Ats di Brescia, che durante la scorsa settimana ha chiesto ad altre 769 persone di sottoporsi al test sierologico. Rimane invece più basso il contagio tra i medici di famiglia e i pediatri: 106 casi su 738, pari al 14,4%. Attenzione, però: le persone inviate da Ats a fare il test non rappresentano un campione esemplificativo di tutta la popolazione, ma soltanto di due categorie a rischio, nel senso che sono state a contatto con pazienti positivi.
Il lockdown è finito ormai da quasi un mese, ma l’obbligo di rimanere in quarantena per quattordici giorni vale ancora per chi era considerato un caso sospetto. Parliamo dei famigliari e dei contatti stretti di una persona risultata positiva al tampone o di chi invece ha avuto i sintomi del Covid-19 ma non è mai stato ricoverato (e quindi non ha eseguito il tampone): sono queste le due categorie che dovevano sottoporsi ai test sierologici, su indicazione dell’Ats. E quello che emerge — a distanza di un’altra settimana — è che il trend non sia sostanzialmente cambiato: tra i casi sospetti di essersi infettati, sei su dieci hanno effettivamente contratto il virus. La prova è data proprio dal test sierologico: fino al 20 maggio il 61,1% dei cittadini dell’Ats di Brescia — 2.109 a fronte di 3.390 esaminati — è risultato positivo alla ricerca degli anticorpi; se ampliamo il dato al 26 maggio, i positivi salgono a 2.542 su un totale di 4.159 esaminati.
Stabile anche il dato dei test negativi, sceso leggermente a quota 36,2%: si tratta di 1.226 persone indenni al virus respiratorio. Con 769 casi esaminati in più, prosegue il lavoro di controllo epidemiologico messo in campo da Ats, che continua a individuare i cittadini da sottoporre al test sierologico (i costi sono coperti dal servizio sanitario).
Per avere un’indicazione più precisa di quanti potrebbero essere i bresciani che hanno realmente incontrato il coronavirus, è meglio guardare ai numeri che emergono dagli esami eseguiti in forma privata. In questo caso naturalmente è il cittadino che paga out of pocket (come quando si prenota un esame in libera professione) per avere la certezza di aver sviluppato gli anticorpi al virus. Un recente dato elaborato dalla Poliambulanza, che al pari di Synlab e altre strutture offre questo servizio, restituisce uno spaccato forse più reale: su 1.700 bresciani che si sono sottoposti al prelievo venoso, quasi il 14% è risultato positivo al sierologico.
Se rapportiamo questo dato a livello provinciale (Brescia conta 1,26 milioni di persone) si potrebbe dire che almeno il 10% dei bresciani abbia incontrato il Covid, magari in maniera lieve o senza sviluppare poi la malattia: si stimerebbe così un contagio che avrebbe raggiunto tra i 126 e i 130 mila bresciani, ma al momento rimane puramente statistico. Si arriverebbe ben oltre i 14 mila che emergono dalle statistiche ufficiali dei tamponi naso-faringei positivi.