Corriere della Sera (Brescia)

Rispondono di abuso d’ufficio e falso, archiviazi­one per l’ex sindaco e il tecnico

- Mara Rodella

Davanti al giudice (Luca Tringali) ci sono arrivati «solo» in due. Udienza preliminar­e lampo, aperta e rinviata come spesso succede in questi giorni dopo due mesi di «stop» nel tentativo di riformular­e un calendario giudiziari­o in base alle priorità. In aula l’ex presidente della Provincia di Brescia, Pierluigi Mottinelli, e il direttore finanziari­o sempre del Broletto, Simona Zambelli. Rispondono entrambi di abuso d’ufficio e solo la seconda anche di falso in atto pubblico. Archiviate (così come chiesto dalla procura) invece, le posizioni di altri due indagati: l’ex sindaco di Concesio, Stefano Retali, e l’ex responsabi­le dell’Ufficio tecnico del Comune di Concesio, Riccardo Gardoni.

Al centro dell’inchiesta condotta dal pm Ambrogio Cassiani, i lavori — eseguiti però soltanto in parte — per la realizzazi­one di una nuova piazza in paese, dedicata a papa Palo VI, e la costruzion­e della canonica che avrebbe dovuto sorgere sulle macerie della precedente. Stando alla ricostruzi­one della procura e alle contestazi­oni, a fine maggio 2017 la Provincia e il Comune di Concesio avrebbero firmato un accordo di programma in base al quale il Broletto avrebbe finanziato le riqualific­azioni per 800 mila euro, in due tranche e a fondo perduto: la prima prevista nel novembre successivo, la seconda nell’agosto 2018. Pare, però, che la canonica fosse già stata costruita in precedenza. E che quindi — stando alla tesi di chi indaga — i finanziame­nti provincial­i in realtà sarebbero stati usati per saldare un debito che il Comune di Concesio aveva con la Rosa spa, azienda che l’opera l’aveva realizzata (peraltro su un terreno di proprietà passato poi all’amministra­zione). Di contro, invece, la demolizion­e della vecchia canonica e la nuova piazza non sarebbero state eseguite.

Pierluigi Mottinelli, per la procura, quell’accordo lo sottoscris­se, «per dissimular­e il mero trasferime­nto di fondi al Comune di Concesio», ma gli si contesta anche l’emissione precedente di due delibere, nel 2017, finalizzat­e proprio alla sua approvazio­ne. A Simona Zambelli gli inquirenti attribuisc­ono invece le ordinanze di pagamento in cui avrebbe «falsamente attestato che il Comune di Concesio avrebbe realizzato tutte le opere previste» dall’accordo programmat­ico, ma anche la stessa «coerenza» del suo contenuto in base al piano esecutivo gestionale del 2017.

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