Corriere della Sera (Brescia)

Brescia, vietato farsi incornare

Si gioca a Torino alle 21.45. la squadra di casa a dieci lunghezze dal Brescia

- di Luca Bertelli

A Torino, contro i granata, le rondinelle stasera si giocano buona parte di quel che ancora resta negli ultimi otto turni di questo anomalo e bislacco campionato. La classifica adesso si guarda con interesse, non solo con terrore. Nel mirino c’è il Genoa, a sei punti, oggi impegnato contro il Napoli. Ma il Torino non è poi molto distante: ha dieci lunghezze in più del Brescia, sono molte, eppure nelle ultime otto giornate possono sgretolars­i all’improvviso.

Il campionato vien di notte anche per il Brescia, all’esordio nell’inedito (e discusso) orario delle 21.45. Se pure la salvezza arriverà in regalo, sulla scopa di una Befana fuori stagione, non lo capiremo oggi. Ma a Torino, contro i granata, le rondinelle stasera si giocano buona parte di quel che ancora resta negli ultimi otto turni di questo anomalo e bislacco campionato, talmente folle e imprevedib­ile da aver trasformat­o le briciole di speranza in qualcosa di più, almeno con una forma, in attesa di darle una nome. Anzi una lettera, la A, che resta all’orizzonte, da domenica sera più visibile dopo la vittoria a sorpresa con il Verona.

I tre giorni di attesa, che per gli avversari di giornata sono stati quattro dopo il derby perso con la Juventus, hanno caricato la vigilia di significat­i inediti: la classifica adesso si guarda con interesse, non solo con terrore. Nel mirino c’è il Genoa, a sei punti, oggi impegnato contro il Napoli, scavalcato però ieri dal Lecce (un punto sopra). Ma il Torino non è poi molto distante: ha dieci lunghezze in più del Brescia, sono molte, eppure nelle ultime otto giornate possono sgretolars­i all’improvviso. Chi va male tende ad andare sempre peggio, chi risale acquista velocità doppia rispetto agli altri: è la legge degli sport di squadra. Per questo è doveroso continuare a ipotizzare il miracolo sportivo. Per questo è lecito definire un incrocio (pericoloso) salvezza il match di stasera. Facile intuire chi abbia tutto da perdere: è il Toro, (Foto Ansa)

avviluppat­o in una crisi senza fine, peggiore squadra del girone di ritorno con 4 punti in 11 incontri, tutti ad opera di Moreno Longo, anche se il cambio in panchina con Walter Mazzarri non ha dato gli esiti sperati (0,5 la media del tecnico in carica, 1,23 quella del suo predecesso­re). I granata non dovevano essere qui, erano stati costruiti per i primi otto posti, circa un anno fa iniziavano con fiducia i preliminar­i di Europa League e si sono ritrovati invischiat­i in una di quelle annate balorde che una preparazio­ne anticipata può incoraggia­re. Il Brescia è dove merita di essere, forse non dove pensava di trovarsi a questo punto del campionato, ma ora sta meg l i o . R i s p e t t o a l p r e lockdown, come testimonia il dignitoso rendimento recente: 5 punti in 4 incontri. Anche rispetto ai rivali, almeno nella testa, più sgombra da cattivi pensieri. Restano diverse le rose, per qualità e alternativ­e. Longo può contare su nazionali quali Sirigu e Belotti, sull’esperienza di Nkoulou, Rincon e Ansaldi; rinuncia a Izzo e Baselli, tuttavia ha risorse tali da aver potuto rinunciare a qualche big nel derby per preservarl­i in vista di stasera. Lopez ha trovato un undici di fiducia (confermato il 4-4-2 visto contro il Verona, solo stamattina verranno resi noti i convocati) e punterà ancora su quello, per scelta e per esigenza. Non c’è un domani cui guardare. C’è solo stasera. Che sera.

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(Foto Ansa) L’andata Il Brescia sfida il Torino in casa: l’imperativo è vincere
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Il ritorno Questa sera a Torino non si può perdere

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