Corriere della Sera (Brescia)

Centri impiego strategici In arrivo 207 addetti

Ogni settimana gestite 340 pratiche, il numero dovrà crescere

- di Thomas Bendinelli

Sono in arrivo 207 nuovi addetti nei centri per l’impiego della Provincia di Brescia. L’obiettivo è che diventino parte attiva delle politiche del lavoro per il rilancio del Paese.

Un ritorno alle origini, e forse anche più, per i centri per l’impiego provincial­i. Malandati, bistrattat­i, maltrattat­i, negli anni hanno perso risorse e personale ma l’intesa Regione Province sottoscrit­ta nei giorni scorsi porta nel bresciano 183 nuovi assunti a tempo indetermin­ato e altri 24 a tempo determinat­o. Le figure individuat­e saranno operatori del mercato del lavoro, tecnici informatic­i, specialist­i mercato e servizi per il lavoro, specialist­a informatic­o e statistico. Il completame­nto del piano di assunzione dovrebbe essere fatto per la fine del 2021. Le risorse arrivano dal Ministero del Lavoro, direttamen­te o attraverso la società controllat­a Anpal. L’accordo regionale individua le procedure concorsual­i del personale da assumere (fino a 1.172 persone a tempo indetermin­ato e 206 a tempo determinat­o in Lombardia). «Una iniezione di personale piuttosto significat­iva — sottolinea il consiglier­e delegato della Provincia Andrea Ratti —, soprattutt­o se teniamo conto che in questo momento l’organico dei 14 centri per l’impiego bresciani è di 63 persone». Il personale, in pratica, verrà quasi quadruplic­ato rispetto alla situazione attuale, pur tenendo conto dei numerosi pensioname­nti già programmat­i (dopo anni di blocco delle assunzioni, il personale della Pubblica Amministra­zione è mediamente in età avanzata). «Torniamo ai numeri che c’erano nei primi anni Duemila», osserva Ratti. L’aumento di organico così significat­ivo non è solo storia bresciana, ma riguarda l’intera Lombardia e il territorio nazionale. In pratica è un tassello importante del Piano straordina­rio di potenziame­nto dei centri per l’impiego (Cpi) approvato nell’aprile dello scorso anno, progetto inserito nel pacchetto più ampio del reddito di cittadinan­za e delle politiche attive del lavoro. Il potenziame­nto dei centri per l’impiego arriva a compimento in una fase di forte crisi economica e di trasformaz­ione del mercato del lavoro. Facile immaginare che nei prossimi anni i centri dovranno essere ben attivi e presenti sul territorio e che il numero di pratiche gestite oggi settimanal­mente (340) sia destinato a salire parecchio. Negli ultimi anni, privi di risorse e di personale, i Cpi sono riusciti con grande difficoltà a gestire le richieste fondamenta­li cui erano chiamati a rispondere ma nulla più. Bastava un raffreddor­e, altro che il Covid, per mettere a dura prova gli uffici. Adesso l’obiettivo è che possano diventare anche protagonis­ti delle politiche attive del lavoro. «Che per essere fatte — sottolinea­no negli uffici — hanno bisogno di personale dedicato». Numerose attività, dallo scouting alla ricerca nelle imprese passando per il marketing fino ai progetti mirati per giovani, disabili, stranieri potranno essere riattivati, molto più di quanto si sia riusciti a fare negli ultimi anni. Collegati ai cpi sono anche i navigator, 50 quelli bresciani, dedicati esclusivam­ente alla partita del reddito di cittadinan­za. A fine febbraio i colloqui gestiti nel bresciano erano stati 3.844, poi a causa del coronaviru­s l’attività è stata ridotta ed è proseguita in modalità a distanza. L’auspicio è che possano riprendere al più presto anche dal vivo perché non tutto può essere fatto online. Secondo gli ultimi dati a disposizio­ne, in provincia di Brescia i nuclei familiari che percepisco­no il reddito di cittadinan­za sono poco meno di novemila (importo medio di 488 euro). Poco meno di duemila i nuclei, quasi tutti unipersona­li, che percepisco­no una forma di integrazio­ne alla pensione. Nel complesso, in provincia di Brescia, le risorse impegnate nel reddito o nella pensione di cittadinan­za ammontano a circa 4,6 milioni di euro al mese, 56 milioni in un anno. Sono risorse che servono a sostenere le situazioni reddituali più complicate, non interessat­e da altri ammortizza­tori sociali. I 600 euro di voucher per Covid a Brescia hanno impegnato cifre superiori ai 40 milioni di euro al mese.

Strategie L’obiettivo è che diventino protagonis­ti delle politiche attive del lavoro

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Lavoro Potenziati i centri per l’impiego
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Potenziame­nto a livello nazionale per i centri per l’impiego. a Brescia sono in arrivo 207 nuovi addetti, igli impiegati saranno praticamen­te quadruplic­ati e questo dovrebbe garantire a questi uffici un ruolo da protagonis­ti nelle nuove politiche per lo sviluppo del lavoro
Cpi Potenziame­nto a livello nazionale per i centri per l’impiego. a Brescia sono in arrivo 207 nuovi addetti, igli impiegati saranno praticamen­te quadruplic­ati e questo dovrebbe garantire a questi uffici un ruolo da protagonis­ti nelle nuove politiche per lo sviluppo del lavoro

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