Amministrazioni digitali Brescia fra le virtuose
L’analisi di Dedagroup: ottima l’interazione online con i cittadini, ancora basso il numero di «Spid»
Il
Comune di Brescia fa un passo avanti nel processo di digitalizzazione dei servizi rivolti alla cittadinanza. A certificarlo è l’indagine presentata ieri in occasione del Forum Pa 2020 e realizzata da Fpa per Dedagroup Public Services, società impegnata nella costruzione delle nuove infrastrutture pubbliche digitali del Paese. Il capoluogo provinciale è infatti entrato a far parte del cluster — 26 Comuni in totale sull’intero territorio nazionale — delle amministrazioni che hanno raggiunto un livello almeno suff iciente in tut te e t re le dimensioni considerate strategiche dal Piano nazionale sulla Pa digitale, vale a dire la disponibilità di open data consultabili anche sui social e il livello di disponibilità online dei principali servizi al cittadino.
Il Comune di Brescia fa un passo avanti nel processo di digitalizzazione dei servizi rivolti alla cittadinanza. A certificarlo è l’indagine presentata ieri in occasione del Forum Pa 2020 e realizzata da Fpa per Dedagroup Public Services, società impegnata nella costruzione delle nuove infrastrutture pubbliche digitali del Paese.
Il capoluogo provinciale è infatti entrato a far parte del cluster — 26 Comuni in totale sull’intero territorio nazionale — delle amministrazioni che hanno raggiungono un livello almeno sufficiente in tutte e tre le dimensioni considerate strategiche dal Piano nazionale sulla Pa digitale, vale a dire il livello di disponibilità online dei principali servizi al cittadino e alle imprese, il livello di integrazione dei Comuni rispetto alle principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica (Spid, PagoPa e Anagrafe nazionale della Popolazione residente) e il livello di apertura dell’amministrazione comunale in termini di numerosità e qualità dei dati aperti rilasciati e il livello di comunicazione con la propria comunità di riferimento attraverso l’attivazione dei principali canali social.
Nello specifico, Brescia ha raggiunto un livello di maturità digitale classificato dallo studio come «buono», frutto di un’omogeneizzazione statistica dei ranking ottenuti nelle tre diverse classificazioni nelle quali la Loggia ottiene un livello giudicato «alto» per quanto riguarda il primo parametro (la disponibilità online dei principali servizi al cittadino e alle imprese) e «buono» nel terzo parametro (gli open data); da migliorare, invece, il livello di integrazione fra gli uffici pubblici e le piattaforme digitali nazionali (Spid, PagoPa e Anagrafe nazionale della Popolazione residente).
Pare di capire che sia in particolare l’interazione con il Sidi stema pubblico di Identità digitale (lo Spid) il capitolo su cui Brescia, secondo l’analisi, deve ancora lavorare: dati sui profili attivati sul territorio provinciale, almeno per ora, non sono disponibili, tuttavia la probabile motivazione dello scarso utilizzo da parte della cittadinanza dello Spid potrebbe essere la sua «ridondanza» rispetto a strumenti più semplici di interazione come le mail e il telefono: se infatti l’accesso diretto da parte di cittadini residenti nei capoluoghi più densamente popolati alle fonti documentali per l’ottenimento di servizi e certificati appare difficoltoso
(di qui la centralità di un’identità digitale), non così si può dire per il «modello Brescia», che fa perno su una decentralizzazione territoriale degli sportelli dell’anagrafe, il che di fatto assicura rapporti diretti con l’utenza e al contempo tempistiche di erogazione dei servizi sostenibili.
Ragiona l’ad di Dedagroup Fabio Meloni :« L’ analisi evidenzia quanto oggi il percorso di digitalizzazione sia all’effettiva portata di tutti i Comuni, grandi e piccoli, indipendentemente dalle risorse finanziarie a disposizione grazie alla strategia nazionale sulla Pa digitale e agli strumenti da essa derivati. A questo si aggiunge la necessità di promuovere e sviluppare servizi digitali realmente efficaci perché progettati per mettere al centro l’esperienza del cittadino-utente e utili grazie all’impiego di open data certificati ad alto contenuto informativo. Infine, rileva una nuova consapevolezza delle amministrazioni sulla necessità di comunicare i servizi attraverso tutti i canali possibili che l’indagine ha analizzato».