Corriere della Sera (Brescia)

Amministra­zioni digitali Brescia fra le virtuose

L’analisi di Dedagroup: ottima l’interazion­e online con i cittadini, ancora basso il numero di «Spid»

- di Massimilia­no Del Barba

Il

Comune di Brescia fa un passo avanti nel processo di digitalizz­azione dei servizi rivolti alla cittadinan­za. A certificar­lo è l’indagine presentata ieri in occasione del Forum Pa 2020 e realizzata da Fpa per Dedagroup Public Services, società impegnata nella costruzion­e delle nuove infrastrut­ture pubbliche digitali del Paese. Il capoluogo provincial­e è infatti entrato a far parte del cluster — 26 Comuni in totale sull’intero territorio nazionale — delle amministra­zioni che hanno raggiunto un livello almeno suff iciente in tut te e t re le dimensioni considerat­e strategich­e dal Piano nazionale sulla Pa digitale, vale a dire la disponibil­ità di open data consultabi­li anche sui social e il livello di disponibil­ità online dei principali servizi al cittadino.

Il Comune di Brescia fa un passo avanti nel processo di digitalizz­azione dei servizi rivolti alla cittadinan­za. A certificar­lo è l’indagine presentata ieri in occasione del Forum Pa 2020 e realizzata da Fpa per Dedagroup Public Services, società impegnata nella costruzion­e delle nuove infrastrut­ture pubbliche digitali del Paese.

Il capoluogo provincial­e è infatti entrato a far parte del cluster — 26 Comuni in totale sull’intero territorio nazionale — delle amministra­zioni che hanno raggiungon­o un livello almeno sufficient­e in tutte e tre le dimensioni considerat­e strategich­e dal Piano nazionale sulla Pa digitale, vale a dire il livello di disponibil­ità online dei principali servizi al cittadino e alle imprese, il livello di integrazio­ne dei Comuni rispetto alle principali piattaform­e abilitanti individuat­e dal Piano triennale per l’informatic­a pubblica (Spid, PagoPa e Anagrafe nazionale della Popolazion­e residente) e il livello di apertura dell’amministra­zione comunale in termini di numerosità e qualità dei dati aperti rilasciati e il livello di comunicazi­one con la propria comunità di riferiment­o attraverso l’attivazion­e dei principali canali social.

Nello specifico, Brescia ha raggiunto un livello di maturità digitale classifica­to dallo studio come «buono», frutto di un’omogeneizz­azione statistica dei ranking ottenuti nelle tre diverse classifica­zioni nelle quali la Loggia ottiene un livello giudicato «alto» per quanto riguarda il primo parametro (la disponibil­ità online dei principali servizi al cittadino e alle imprese) e «buono» nel terzo parametro (gli open data); da migliorare, invece, il livello di integrazio­ne fra gli uffici pubblici e le piattaform­e digitali nazionali (Spid, PagoPa e Anagrafe nazionale della Popolazion­e residente).

Pare di capire che sia in particolar­e l’interazion­e con il Sidi stema pubblico di Identità digitale (lo Spid) il capitolo su cui Brescia, secondo l’analisi, deve ancora lavorare: dati sui profili attivati sul territorio provincial­e, almeno per ora, non sono disponibil­i, tuttavia la probabile motivazion­e dello scarso utilizzo da parte della cittadinan­za dello Spid potrebbe essere la sua «ridondanza» rispetto a strumenti più semplici di interazion­e come le mail e il telefono: se infatti l’accesso diretto da parte di cittadini residenti nei capoluoghi più densamente popolati alle fonti documental­i per l’otteniment­o di servizi e certificat­i appare difficolto­so

(di qui la centralità di un’identità digitale), non così si può dire per il «modello Brescia», che fa perno su una decentrali­zzazione territoria­le degli sportelli dell’anagrafe, il che di fatto assicura rapporti diretti con l’utenza e al contempo tempistich­e di erogazione dei servizi sostenibil­i.

Ragiona l’ad di Dedagroup Fabio Meloni :« L’ analisi evidenzia quanto oggi il percorso di digitalizz­azione sia all’effettiva portata di tutti i Comuni, grandi e piccoli, indipenden­temente dalle risorse finanziari­e a disposizio­ne grazie alla strategia nazionale sulla Pa digitale e agli strumenti da essa derivati. A questo si aggiunge la necessità di promuovere e sviluppare servizi digitali realmente efficaci perché progettati per mettere al centro l’esperienza del cittadino-utente e utili grazie all’impiego di open data certificat­i ad alto contenuto informativ­o. Infine, rileva una nuova consapevol­ezza delle amministra­zioni sulla necessità di comunicare i servizi attraverso tutti i canali possibili che l’indagine ha analizzato».

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Broletto La sede centrale dell’anagrafe del Comune di Brescia ( Getty Images)
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