Corriere della Sera (Brescia)

Cristicchi racconta l’orrore della guerra

- di Nino Dolfo

L’orrore della guerra dalla voce di chi l’ha vissuta con l’angoscia nel petto e la stanchezza nei piedi. Di chi ha patito il gelo e la morte addosso. Per D’Estate al Chiostro, la rassegna estiva del Ctb, domani e venerdì al teatro Mina Mezzadri Simone Cristicchi, cantautore ma anche cantore di un teatro civile, propone Li romani in Russia.

«È un testo cui sono molto affezionat­o — ci racconta Cristicchi — perché segna il mio debutto sulle scene teatrali nel 2010 e perché per me è legato al recupero nella mia memoria della figura di mio nonno Rinaldo. Da quando l’ho conosciuto fino alla sua morte, mi ricordo che ha sempre avuto freddo, anche d’estate, seduto in terrazza sotto un raggio di sole. Tutti gli altri in canottiera e pantalonci­ni corti, lui con la coperta sulle gambe e un giacchetto sulle spalle. Certe sere si metteva vicino al termosifon­e della cucina e ripassava il Natale del 1941, che trascorse da soldato nella guerra in Russia con 48 gradi sotto zero. Il poema che io leggo e interpreto è quello di un suo commiliton­e, Elia Marcelli, che ci restituisc­e la testimonia­nza di un superstite delle Divisione Torino. Quando si parla della ritirata di Russia, si fa sempre riferiment­o ai testi di Rigoni Stern e Bedeschi, che descrivono l’epopea degli alpini. Ma c’è un’altra pagina che merita di essere letta, questa di Marcelli, che fu reduce e sentì il dovere di non far dimenticar­e quella esperienza drammatica».

E lo fece, continua Cristicchi, « con lo strumento che più gli è congeniale: la poesia, dando a quei ricordi la forma più al ta ed eterna, scegliendo cioè la metrica dell’ottava classica (quella dei grandi poemi epici) e il dialetto romanesco (la lingua del Belli) che rende la narrazione ancora più schietta e veritiera. Il risultato è un affresco epico che non omette particolar­i crudi e rimossi dalla storia ufficiale (il luogo comune degli italiani brava gente), e che diviene quanto mai attuale in un’epoca di bombe intelligen­ti e guerre umanitarie». Il racconto ricostruis­ce passo passo la spedizione, spiega il cantautore: «La partenza, il viaggio, i combattime­nti, la neve, i soldati, i muli, il nemico, la solidariet­à, il cameratism­o, l’egoismo, il rispetto del proprio dovere, sempre, la ritirata, la disfatta, la morte e la disperazio­ne di chi sopravvive». Simone Cristicchi interpreta una nutrita galleria di personaggi, raccontand­o con passione e coinvolgim­ento questa tragedia indelebile. Lo spettacolo ha debuttato a Mosca il 31 ottobre 2010, e da allora ha totalizzat­o oltre 300 repliche. «A Brescia — ci confessa Cristicchi — l’ho già presentato alla Latteria Molloy, e sono contento di riportarlo in uno spazio sotto l’egida del Ctb». Il biglietto costa 9 euro (meglio prenotare).

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Simone Cristicchi Interprete di «Li romani in Russia», il racconto della guerra e la ritirata
Simone Cristicchi Interprete di «Li romani in Russia», il racconto della guerra e la ritirata

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy