Corriere della Sera (Brescia)

Manifattur­a in caduta libera

I dati diffusi da Aib: mai così male dal 2009 Gruppo permanente di monitoragg­io in prefettura

- Nicole Orlando

Secondo i dati di Aib la manifattur­a ha perso, tra aprile e maggio, il 25% della produzione. E la ripresa tarda ad arrivare. Per studiare la crisi del settore è stato istituito un gruppo di lavoro tra Prefettura, enti e associazio­ni. Ieri il primo incontro.

Il bilancio del secondo trimestre dell’anno per il settore manifattur­iero è impietoso: tra aprile e giugno il crollo della produzione rispetto al 2019 è stato del 25,7%. Rewind fino al 2009, il peggiore di sempre: lì si era registrato un -25,2%. Comunque meglio.

E il peggio non è passato: secondo i dati diffusi da Aib ed elaborati dal Centro studi della Camera di commercio il 43% delle aziende si aspetta un ulteriore aggravarsi della situazione. Il 40% invece pensa (o spera) di mantenersi almeno ai livelli attuali. E la risalita, è la previsione dell’Associazio­ne degli industrial­i, sarà in ogni caso lenta e graduale. Con tutte le conseguenz­e del caso: dal mantenimen­to della cassa integrazio­ne finché si può al licenziame­nto dei dipendenti, fino al fallimento delle imprese.

Per monitorare la situazione la Prefettura ha istituito un gruppo di lavoro permanente a cui partecipan­o associazio­ni, sindacati (Cgil, Cisl e Uil) oltre al presidente di Confindust­ria Lombardia Marco Bonometti,

al presidente della Provincia Samuele Alghisi e al sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Ieri il primo (video)incontro, a cui ha partecipat­o anche il viceminist­ro dell’Interno Vito Crimi. Obiettivo del tavolo di confronto: monitorare i conflitti aziendali, accogliere le richieste di aiuto e sostenere lavoro e imprese. Primo passaggio sarà l’invio, da parte degli enti e delle associazio­ni di categoria, dei dati aggiornati relativi ai lavoratori in cassa integrazio­ne e di chi ha usufruito di contributi e ammortizza­tori sociali. L’obiettivo, spiegano dalla Prefettura, è «fare sistema creando una banca dati con le rilevazion­i trasmesse dalle associazio­ni di categoria». Prossima scadenza il 10 settembre: entro quella data si terrà un secondo incontro per fare sintesi dei dati raccolti e inviare nero su bianco al governo specifiche richieste per il territorio. In aggiunta al gruppo di lavoro saranno poi istituiti singoli comitati nei territori in cui emergerà un più alto rischio di conflitto sociale: qui la Prefettura agirà da mediatore per «prevenire turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica e ristabilir­e l’armonia tra imprese e lavoratori».

A un primo sguardo, intanto, sottolinea il segretario della Cgil Francesco Bertoli , la situazione non è nitida: «Oggi è difficile fare stime sulle conseguenz­e della crisi, perché le aziende hanno ancora gli ammortizza­tori. Vedremo cosa succederà con i licenziame­nti».

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IMonitorag­gio La Prefettura raccoglier­à i dati relativi alle imprese

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