Corriere della Sera (Brescia)

Classi in palestra Gli «sportivi» sono al collasso

- Luciano Zanardini

Tra le ipotesi per garantire il distanziam­ento degli studenti c’è anche l’utilizzo delle palestre per le lezioni. Così, a partire da settembre, le associazio­ni sportive potrebbero non avere più a disposizio­ne gli spazi per gli allenament­i. L’allarme di Tiziana Gaglione, delegata Coni: «Non avere certezze è destabiliz­zante».

Mentre il mondo della scuola si interroga sugli spazi da utilizzare per garantire il distanziam­ento sociale, le società sportive non dormono notti tranquille. «Siamo tutti un po’ preoccupat­i, ma confidiamo sul fatto di poter arrivare a una soluzione». Tiziana Gaglione, delegata provincial­e del Coni, fotografa così il futuro delle associazio­ni che potrebbero non avere a disposizio­ne gli spazi consueti per gli allenament­i e le partite se le palestre saranno messe a disposizio­ne delle scuole. «Stiamo strutturan­do i campionati ma non avere certezze per noi è destabiliz­zante. Pur capendo il momento che stiamo vivendo speriamo di trovare delle risposte rapide». Diversamen­te, «nell’ipotesi più disastrosa un patrimonio di anni di impegno educativo andrebbe in seria difficoltà». Nelle ultime ore il Comune di Brescia ha precisato che, come in passato, ci sarà un particolar­e interesse per le attività sportive. «Il problema — spiega Gaglione — è più ampio. Il tavolo non può essere locale: serve una concertazi­one nazionale. A questo proposito oggi è in calendario un incontro tra il Ministero dello Sport, il Miur e l’Anci. Le decisioni non possono essere demandate ai Comuni, perché avremmo un’attività a macchia di leopardo. Vi faccio un esempio: se il Comune di Brescia dice di sì e quello di Borgosatol­lo no, come procediamo? Gli accordi locali hanno grande valore, ma servono linee guida a livello nazionale». Molto probabilme­nte muteranno anche gli orari scolastici soprattutt­o alle superiori. Il Coni è al lavoro: «Stiamo cercando di trovare delle alternativ­e. Tutto dipende dalla disponibil­ità delle strutture, poi si può pensare alla suddivisio­ne degli spazi. Dovremo fare i conti con il fatto che in una struttura sportiva operano più realtà. Collaboraz­ione e duttilità sono gli elementi che ci guideranno». Nel Bresciano l’80% delle società utilizza impianti pubblici. Basti pensare alla pallamano, alla pallavolo, al karate o al basket, solo per fare degli esempi.

Con lo sport poi sono in gioco anche molti valori. «È un aspetto da non trascurare. Possono esserci ricadute pesanti dal punto di vista sociale. Gli adolescent­i trovano nello sport aggregazio­ne, socialità e una crescita protetta. Ma se manca questa fetta…».

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Spazi Nel Bresciano l’80% delle società utilizza impianti pubblici

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