Corriere della Sera (Brescia)

Al lavoro nonostante il lockdown per garantire la raccolta dei rifiuti

Patuano: «Smart working al 40%, polizze e sussidi per i dipendenti»

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«A2A lo scorso anno ha distribuit­o sul territorio bresciano 388 milioni di ricchezza: 179 milioni sono andati a piccole e medie imprese locali». È Marco Patuano, nuoco presidente della multiutili­ty bresciano-milanese (già ad di Telecom dal 2011 al 2016) a sottolinea­re i dati economici del gruppo, lasciando anche intuire che — nonostante il Covid — il bilancio semestrale presentato nei prossimi giorni darà sorprese inaspettat­e.

Ed è proprio sui drammatici mesi del lockdown che si è concentrat­o il presidente: il 40% degli oltre 2mila dipendenti bresciani ha lavorato in modalità smart working, una percentual­e inferiore ad altre aziende per una semplice ragione: «dovevamo continuare a fornire servizi alla città, garantendo la raccolta rifiuti, l’igiene urbana e la generazion­e di energia». Solo chi lavorava in ufficio ha potuto farlo da casa ma sono state attivate diverse misure anti- contagio (anche al termovalor­izzatore) e previsti sussidi per i dipendenti ricoverati e coperture assicurati­ve a tutela dei famigliari. Tante sono state le azioni pensate per il dramma (anche economico) del Covid: è stata sospesa l’interruzio­ne delle forniture per morosità e ha concesso rateizzazi­oni; sono stati donati 800 mila euro al fondo comunale Sostieni Brescia (andati ai cittadini e commercian­ti che hanno perso il lavoro e hanno visto un drastico calo dei ricavi. All’impianto di selezione della plastica di Cavaglià (BI) sono poi state prodotte con stampanti 3D le valvole «Charlotte», create dall’impresa bresciana Isinnova, per poter trasformar­e in respirator­i le maschere da sub e rifornire gli ospedali. Anche Fondazione Asm ha lanciato un bando da 100 mila euro per finanziare iniziative a sostegno delle famiglie bresciane. «Fondazione alla quale verrà permesso di finanziare progetti pluriennal­i» garantisce Patuano, che annuncia anche l’avvio del terzo banco dell’energia: 2 milioni per le famiglie in condizioni di fragilità che non riescono a pagare le bollette. ( p.gor.)

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L’attività L’azienda a Brescia conta 2146 dipendenti, di questi quasi 1300 hanno continuato a lavorare nei settori igiene urbana e negli impianti per lo smaltiment­o di immondizia e la produzione d’energia

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