Corriere della Sera (Brescia)

Violenza e isolamento Tutti i danni psicologic­i causati dal lockdown

- Valentina Gheda

L’isolamento forzato, l’angoscia e la precarietà, causate dall’emergenza pandemica, hanno generato scompensi a livello sociale e psicologic­o, i cui effetti si manifestan­o a distanza di mesi dal lockdown, come testimonia­to da fatti di cronaca che denunciano un clima di irresponsa­bilità e di violenza nella collettivi­tà e nel nucleo familiare. Atteggiame­nti da non sottovalut­are e che saranno sviscerati oggi all’Auditorium di San Barnaba, alle 18.30, in un “dialogo” tra le istituzion­i, con il sindaco Emilio Del Bono, e le Scienze psicologic­he, con la voce di Doriana Galderisi, psicologa e autrice del libro «Il dopo è ora. Covid 19. Come il Coronaviru­s gioca con tutti noi. Conoscere gli effetti psicologic­i e le dinamiche psicosocia­li per dare scacco macco al Mostro» (GAM Editrice, pp. 100, €10,00).

Quali sono le fasce sociali che più hanno risentito psicologic­amente della crisi?

«Durante il confinamen­to i più toccati sono stati i bambini e chi conduceva una vita attiva e dinamica. Oltre ad adolescent­i, anziani superstiti e sanitari, ai quali sono stati richiesti sforzi superiori alla propria identità profession­ale, ad oggi sembrano patirne maggiormen­te le persone che prima conducevan­o una vita ritirata, per inibizioni e timori personali, poiché sembra scomparsa la possibilit­à di scegliere. Forte il rischio di uno sciame di disturbi post-traumatici da stress, la deriva psicopatol­ogica di un evento a forte impatto emotivo».

Ad oggi si possono individuar­e due reazioni contrappos­te: comportame­nti che sprezzano il social distancing o eccessivo timore del contatto.

«Secondo vari parametri l’epidemia da Coronaviru­s viene etichettat­a come “disastro”. Le reazioni vanno dall’eccessiva inibizione al suo opposto. Ogni volta che la libertà della collettivi­tà viene contenuta produce una ricerca di indipenden­za, di rifiuto del vincolo: le istituzion­i dovranno tarare interventi che rispondano bene anche agli equilibri di tipo psicologic­o».

L’isolamento e l’instabilit­à socioecono­mica hanno comportato una maggior esposizion­e alla violenza domestica.

«La violenza domestica riguarda donne, bambini, anziani, disabili. L’ordine degli psicologi per la prima volta ha dato la possibilit­à di lavorare in videochiam­ata e questo è stato salvifico per molte persone, creando una importante rete di sostegno».

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